Lecco100 in aiuto del Don Guanella per creare centri di costo

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“A volte l’impegno e la passiamo che mettiamo nel nostro lavoro non è sufficiente per aiutare i ragazzi bisognosi, che è il nostro obiettivo quotidiano, il tutto non può stare in piedi senza fare attenzione all’aspetto economico della nostra attività –  è questo che racconta Emanuele Giacomelli, educatore della Casa Don Guanella di Lecco – Ci siamo accorti della necessità di riuscire ad ottimizzare le risorse che abbiamo a disposizione perchè l’attività sociale non può prescindere dalla capacità di evitare gli sprechi, specialmente in una realtà come la nostra in cui una vera e propria figura economico-amministrativa non esiste”.

Proprio questo bisogno fa scaturire l’idea di collaborazione nella creazione dei centri di costo, in atto tra l’Associazione di promozione sociale Lecco100 e la Casa Don Guanella di Lecco, che si occupa nel lecchese di accogliere una cinquantina di minori sottoposti a tutela ed affidati ai Servizi Sociali.

Infatti, racconta Bruno Corti, coordinatore del Don Guanella “L’utilizzo dei centri di costo può aiutarci a capire la sostenibilità della nostra offerta, che non è unica ma, ad esempio, si suddivide nella parte residenziale ed in quella diurna. Questo è un ottimo strumento per comprendere dove e come ci possiamo migliorare, essendo più efficienti nell’utilizzo delle risorse ed efficaci nella nostra attività, con l’obiettivo di redigere, in un futuro possibilmente vicino, il nostro primo bilancio sociale”.

Lecco100 ha così messo a disposizione un giovane talento, Jacopo Sala, competente dell’area economico-contabile, che settimanalmente si sta recando al Don Guanella per portare avanti il progetto. “Ho conosciuto per la prima volta i centri di costo all’università e adesso finalmente li riesco a mettere in pratica. Per me questa esperienza è molto stimolante, specialmente perchè la sto applicando ad una realtà che prima non conoscevo. Non nego che sul percorso sto rilevando delle difficoltà, specialmente legate alla mancanza di tempo, ma poi il mio sforzo è ripagato dalla fiducia che vedo posta in me. Gli operatori della Casa Don Guanella necessitano veramente di capire quale delle comunità di cui si occupano è in utile e quale in perdita, quale è sostenibile e quale non lo è. Di certo il lavoro è complesso, ma certamente lo ripeterei”.