Scuole al freddo: dopo le critiche, parlano gli assessori

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LECCO – Scuole al freddo ma per poco: da questa mattina in tutti gli edifici scolastici sono stati riaccesi i riscaldamenti e la colonnina di mercurio è tornata ad alzarsi.

Fino a ieri, però, c’era chi tremava tra i banchi e non certo per la verifica di matematica, tanto che un alunno dell’Istituto Parini ci ha inviato la foto di un termometro sistemato in classe che segnava i 15° alle 10 della mattina (vedi articolo).

Un clima poco ospitale, tanto che alcuni ragazzi hanno fatto lezione tenendosi addosso giacche e giubbetti.

“I riscaldamenti dovevano partire il 15 di ottobre e così è stato – ha risposto schiettamente l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici, nonché vicepresidente della Provincia, Stefano Simonetti – già nel pomeriggio di ieri gli impianti sono stati accesi e questa mattina tutto funzionava, come ho potuto verificare di persona”.

Va detto che l’ondata di freddo improvvisa ha anticipato il calo delle temperature, cosa che ha spinto il Comune di Lecco a derogare l’autorizzazione all’accensione del riscaldamento privato dallo scorso venerdì (per sole 7 ore). Una misura che non ha incluso gli edifici pubblici e che quindi non ha anticipato l’accensione degli impianti nelle scuole di competenza comunale (asili, elementari e medie); una scelta che ha fatto scattare critiche da parte del consigliere Angela Fortino che ha denunciato situazioni di disagio per gli alunni.

“Abbiamo 35 immobili comunali dei quali 32 scuole e in ognuno di questi edifici, venerdì, sarebbe dovuto intervenire un tecnico a riprogrammare tutte le caldaie mettendole in funzione per 7 ore, per poi tornare lunedì e riprogrammare gli impianti per le 13 ore previste per il periodo invernale. Il tutto per una spesa che non abbiamo ritenuto necessaria – ha spiegato l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Francesca Rota – Inoltre si tratta per la maggior parte di vecchi fabbricati che hanno retto bene al primo freddo, tanto che lunedì tutto si è svolto regolarmente e non è arrivata nessuna lamentela. E’ una questione di buon senso”.