LECCO – “Il territorio della città di Lecco è costellato di edifici di proprietà del Comune ,che versano in uno stato di totale abbandono. Questo patrimonio di edifici ,che potrebbero, attraverso le attività di recupero, diventare una risorsa per fronteggiare la sempre maggiore richiesta di alloggi popolari sono stati invece destinati da Virginio Brivio e dalla sua giunta alla vendita adducendo la motivazione che i proventi della dismissione del patrimonio comunale avrebbe contribuito al ripianamento del bilancio e lasciando coloro che reclamano spazi e diritti senza risposta”.
E’ la denuncia della sezione lecchese di Rifondazione Comunista espressa attraverso le parole del segretario Andrea Torri. Il partito già in passato aveva già sollevato la questione di emergenza abitativa per l’area lecchese e sabato, in occasione della giornata di mobilitazione nazionale “Casa e reddito per tutti”, è sceso di nuovo in campo sensibilizzando la cittadinanza sulla tematica.
Tra gli edifici comunali che per Rifondazione potrebbero rientrare nei piani per nuovi alloggi popolari ci sono l’ ex asilo notturno di Pomedo, in zona Laorca , “che – spiega Torri – in seguito alla chiusura e a un intervento di messa in sicurezza, è stato completamente avvolto dai rovi”; oppure l’ ex sede degli Alpini di via Rovereto vicino alla sede del Cai Strada Storta in zona Acquate , che in passato ospitò un ambulatorio per poi diventare un punto di ritrovo delle Penne nere, “di cui resta ancora qualche traccia tra le damigiane di vino e le bombole di gas sistemate fuori dall’ appartamento”.
“L’assenza di politiche abitative a fronte di un drammatico aumento degli sfratti – solo nel 2012 sono stati più di 1200 a Lecco secondo i sindacati degli inquilini – e della pressione abitativa causata dal progressivo impoverimento di ampie fasce della popolazione residente dimostra il totale disinteresse dell’amministrazione comunale e più in generale delle istituzioni nei confronti del diritto all’abitare dei cittadini”. In città, secondo i dati dell’Aler, sono ancora 350 le famiglie in graduatoria che attendono una casa.
Al centro delle critiche di Rifondazione anche quel 10% di superficie urbanizzata che verrebbe “regalata a quell’operatore che si dovesse impegnare a realizzare alloggi popolari per una percentuale non inferiore al 30% dell’intervento stesso, comprensivo della superficie urbanizzata aumentata” che secondo il partito dovrebbero portare alla realizzazione di 190 alloggi per una superficie di 15 mila metri quadrati.
“Queste decisioni rappresentano il chiaro sintomo della completa sudditanza del Sindaco agli interessi della rendita privata, come ha già ampiamente dimostrato con la privatizzazione di Linee Lecco”.
Rifondazione auspica l’immediata requisizione delle migliaia di alloggi sfitti di proprietà dei costruttori e il recupero degli edifici di proprietà comunale abbandonati per dare un tetto agli sfrattati e alle famiglie con basso reddito ,che non possono permettersi di pagare gli affitti imposti dal mercato immobiliare.

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