Locatelli: “Rotonda pericolosa, non c’è sicurezza per i bambini”

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LECCO – Versa in condizioni davvero pietose la rotonda realizzata all’incrocio delle vie Stelvio, Alcide de Gasperi e l’ingresso della Strada Statale 36 che si trova in prossimità dell’asilo e della scuola di Santo Stefano. La rotonda, non ancora definitiva e “disegnata” con i “new jersey” in plastica sta mostrando i segni del tempo ed anche una certa incuria.

A farsi portavoce delle lamentele dei residenti della zona e di molti genitori dei bambini dell’asilo e degli studenti, è il consigliere comunale Pierino Locatelli della lista civica Azione per la Rinascita: “Non si capisce il motivo per cui, nonostante reiterate segnalazioni fatte in comune la rotonda si trova ancora in queste condizioni. Con l’ultimo temporale alcuni new jersey, rotti, quindi vuoti e leggeri sono stati spostati dal forte vento finendo per invadere la strada e ostruire il passaggio pedonale. Ho dovuto intervenire personalmente per spostarli al fine di sgomberare la strada. Uno è persino finito a circa 100 metri di distanza ed è stato ‘accomodato’ da parte alla pensilina del bus”.

Locatelli non si capacita della situazione e mentre ci mostra lo stato dei fatti, incrocia alcuni residenti che lo invitano ad intervenire urgentemente. “Pierino dì in Comune di rimboccarsi le maniche che è una vergogna!”, urla un automobilista mentre transita, mentre una signora che aspetta il pullman scuotendo la testa dice: “E’ inammissibile lasciare una rotonda in queste condizioni”.
“Ecco – ci spiega Locatelli – la situazione è questa. La gente si lamenta, io segnalo, ma non succede nulla. Ci sono bambini che hanno paura ad attraversare ed anche la sede stradale è sconnessa e rovinata: un pericolo per biciclette e moto. La segnaletica orizzontale è inesistente, non ci le precedenze e nemmeno le strisce pedonali. Mi auguro che con questa segnalazione pubblica il Comune intervenga al più presto, anche per tutelare la sicurezza dei più piccoli visto e considerato che qui c’è un asilo e una scuola”, chiosa con rabbia Locatelli.