LECCO – Solo la scorsa settimana, insieme ai colleghi di partito, aveva organizzato un’assemblea “di emergenza” per parlare della situazione drammatica in cui sono costretti i Comuni a causa di vincoli del patto di stabilità, ma non sapeva che il peggio doveva ancora arrivare: è con grande rabbia e sconforto che la capogruppo in Comune della Lega Nord, Cinzia Bettega, ha assisto all’annuncio del sindaco Brivio sui mancati trasferimenti di risorse dallo Stato al capoluogo manzoniano.
Tre milioni di euro in meno, il doppio rispetto a quanto prospettato dall’amministrazione lecchese, che rimarranno in capo all’Agenzia delle Entrate per finanziare il fondo di solidarietà comunale 2013.
“Si sta mortificando l’ente locale, misura dopo misura, per ristabilire dei saldi che non sono responsabilità dei singoli cittadini – ha spiegato il consigliere – Questi ultimi ora si troveranno a fare i conti con tagli ai servizi e alle opere di manutenzione, anche spicciole, ma che sono un diritto di un cittadino lecchese che versa fior di tasse”.
A suscitare le critiche più aspre della capogruppo leghista, la stessa osservazione espressa dal sindaco Brivio in merito all’argomento: “Lecco versa più di quello che deve allo Stato ed è una situazione che ha superato oltre ogni limite di sopportazione. Questo non è il modo di trattare un ente locale che si muove con oculatezza sui propri conti, non come altre amministrazioni sprecone che, al contrario, ricevono una valanga di soldi pubblici”.
Sui tagli che l’amministrazione lecchese sarà costretta a fare, Bettega spiega: “Non conosciamo ancora dove si andrà ad intervenire ma tre milioni sono tre milioni; se un milione poteva essere previsto non sarà per nulla facile ora tagliare risorse per altri due milioni. Il sindaco ha avanzato delle ipotesi anche di risposta a questa situazione, vedremo cosa vuole fare. Nel frattempo attendiamo l’arrivo in città, lunedì, del ministro Zanonato e quella sarà l’occasione giusta per dire che così non va”.
Fortemente critico anche il capogruppo del PDL, Filippo Boscagli: “È uno Stato parassita che chiede tutto senza dare nulla in cambio delle tasse pagate e del lavoro fatto dai lecchesi. Non si può tollerare che Lecco debba tagliare servizi essenziali quando avrebbe da solo le risorse per rispondere con efficienza a gran parte dei bisogni cittadini solo perché a Roma non contiamo nulla rispetto alle metropoli o ai ministeri – ha commentato Boscagli – Questo governo sembra continuare con la linea suicida del taglia e tassa inaugurata da monti. E lo dico da filogovernativo! meno male che Delrio era il ministro amico… Sosterremo uniti ogni iniziativa di contrasto a questo osceno taglio!”

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