Blitz contro il bike sharing, il Comune denuncia gli autori

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LECCO – “Chiuso per manifesta inefficienza” è quanto si legge sul manifesto che è stato affisso nei giorni scorsi alle colonnine del bike sharing e rivendicato da Casapound Italia, la sezione lecchese del movimento di estrema destra. Il blitz  è stato messo a segno tra mercoledì e giovedì notte, alla mattina seguente le stazioni del Blu Bike sono state ritrovate transennate da nastro segnaletico e le bici coperte da cellophane.

“Ringraziamo ancora una volta questa amministrazione per l’uso particolarmente lungimirante delle tasse di noi cittadini: il ‘servizio’, fortemente voluto dal consiglio comunale in carica, è in perdita netta del 92% – denuncia Cpi Lecco in un comunicato giunto in redazione – a fronte di un investimento annuo di 50mila euro per manutenzione e mantenimento, sono state emesse solamente 200 tessere per un introito netto di 4mila euro”.

“Ci chiediamo – prosegue il movimento – se la colpa sia dei cittadini che ‘non hanno compreso fino in fondo’ il bike sharing, come ha sottolineato l’assessore e vicesindaco Campione, o se il problema non sia di carattere strutturale: Lecco è una città di montagna, dove risulta difficile pedalare agevolmente lungo i saliscendi. A questo – sottolinea ancora Cpi – va aggiunto il fatto che il tesseramento è possibile solo online e presso gli uffici comunali, con tutti i problemi di orario connessi”.

Il movimento conclude il comunicato auspicando che vengano installate biciclette a pedalata assistita e che la vendita degli abbonamenti ai bar e tabacchi della città. Un’azione politica che potrebbe mettere nei guai con la legge gli autori materiali del raid: il Comune ha fatto partire una denuncia e la Polizia Locale sta lavorando per identificare i responsabili.

“Se voleva essere una cosa simbolica si è trasformato in vandalismo – ha spiegato il vicesindaco Campione – va bene il manifesto se si vuole esprimere dissenso, ma la copertura in cellophane, con la pioggia e la condensa, ha rischiato di rovinare le schede elettroniche delle stazioni e fare un danno alla collettività”.

Rispondendo alle polemiche, Campione ha commentato: “Ho già spiegato che il servizio non prevede la copertura dei costi, così come è per il trasporto pubblico. Non saranno mai le tessere a permettere di pareggiare i costi, perché il loro prezzo è tenuto volutamente basso per incentivarne l’acquisto, altrimenti avremmo realizzato un servizio di noleggio bici facendole pagare 8 euro ogni due ore di utilizzo”.

“Critiche già passate – per il vicesindaco – anche riguardo alle bici a pedalata assistita che stanno arrivando insieme ad una nuova stazione nei pressi dell’ospedale. Per la vendita nei bar e tabacchi la cosa è più complessa, anche a livello burocratico, di fatto anche nelle altre città non si è ancora optato per questa scelta”.