San Nicolò vola dal “dottore” per essere restaurato (VIDEO)

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LECCO – Per la prima volta dalla sua inaugurazione nel 1955, la statua di San Nicolò ha lasciato Lecco e l’ha fatto nel modo più spettacolare: prelevata dal suo basamento sul lungolago da un elicottero.

Le operazioni si sono svolte intorno alle 8 di giovedì mattina, davanti ad un piccolo pubblico di tecnici e curiosi. Sulla statua del patrono era già stata predisposta l’imbragatura e all’arrivo dell’elicottero è stata agganciata al cavo calato dall’alto.

San Nicolo - prelevato in elicottero (16)In men che non si dica San Nicolò ha iniziato a sollevarsi dalla sua piattaforma, per compiere un breve ma suggestivo “volo” verso la passeggiata del lungolago, per essere appoggiato e caricato su un mezzo della Econord, incaricata del suo trasporto al laboratorio civatese del restauratore Giacomo Luzzana.

Tra quanti hanno assistito in mattinata al particolare evento c’erano anche Giorgio Gualzetti e Alberto Invernizzi, consiglieri di Appello per Lecco, associazione che si è fatta carico del restauro della statua e del  ripristino della sua copertura dorata.

Inoltre gli operai dell’azienda di Marco Cariboni si occuperanno della rimessa a nuovo del basamento, trovato in pessime condizioni dai precedenti rilievi dei tecnici.

La statua, in bronzo rivestito da lame dorate, risale al 1955 (lo stesso anno dell’inaugurazione del Ponte Nuovo di via Leonardo da Vinci) e rappresenta un dono dei parrocchiani di San Nicolò al prevosto mons. Giovanni Borsieri, che da 25 anni era a Lecco.

San Nicolo - prelevato in elicottero (18)Venne collocata a circa 28 metri dalla riva; alta metri 2,10, dal peso di due quintali, vede il patrono San Nicola nella sua iconografia più tradizionale di vescovo orientale. L’opera si deve, come già detto, allo scultore Giuseppe Mozzanica, deceduto nel 1983. Era nativo di Sabbioncello Pagnano, oggi in Comune di Merate.

Sulla base in granito si può leggere la dedica dettata da mons. Delfino Nava, lecchese di piazza XX Settembre, deceduto nel 1967. E’ scritto: “San Nicolò, patrono di Lecco, sulle onde del lago e della vita, guida i figli che qui ti vollero ad onore di mons. Giovanni Borsieri, da 25 anni loro prevosto – 1955”. Mons. Borsieri, che i lecchesi di una certa età ricordano come “el prevustin” è deceduto a Lecco, nella canonica di San Nicolò, nel gennaio 1963. E’ sepolto nella cappella del clero presso il monumentale di via Parini.

La statua venne collocata nell’attuale posizione perché la punta a lago era ritenuto il molo d’ingresso all’area portuale di Lecco, che si concentrava, in particolare, davanti al piccolo golfo dell’attuale piazza Cermenati, nelle adiacente dell’imbarcadero.
C’è da tenere presente che nel 1955 il piazzale Stoppani vedeva solo il monumento all’abate geologo del Bel Paese. E’, infatti, successivo il monumento ai Fratelli Caduti del mare, voluto dai Marinai lecchesi ed inaugurato nella primavera 1986.

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