Nessun accordo sulla “Cittadella”, Leuci verso la chiusura

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LECCO – Nessun accordo con la proprietà e svanisce il progetto della cosiddetta “Cittadella della Luce” sull’area Leuci: un’amarissima svolta per un piano che di fatto rappresentava l’unica alternativa alla chiusura della fabbrica e la sola possibilità di salvaguardare il posto dei 90 lavoratori. A gennaio scatta la mobilità e la sorte dei dipendenti, senza altre soluzioni, sembra oramai segnata.

“Personalmente mi sento sconfitto” ha spiegato l’assessore comunale Armando Volonté, affiancato dall’assessore provinciale Antonio Conrater nella conferenza stampa convocata urgentemente nel pomeriggio di giovedì da Comune e Provincia di Lecco.

Volonte - ConraterEppure i presupposti per concludere positivamente la vicenda c’erano tutti: un’impresa interessata all’acquisto dell’area (la Combustion and Energy di Oggiono), un’altra che avrebbe affittato una quota del capannone e che avrebbe garantito una 30ina di assunzioni (la Vita Consulting di Barzanò), l’interessamento di istituzioni e Politecnico per la creazione di un polo industriale strategico e di ricerca, infine l’intenzione dei lavoratori della Leuci che, a mali estremi, avrebbero creato una cooperativa acquisendo commesse per conto terzi.

“Il puzzle non si è potuto comporre – ha spiegato Volonté – per una manifesta divergenza tra le richieste delle aziende e l’offerta della proprietà”. Un problema dettato principalmente da quello che sembra essere un’unica motivazione: il cambio di destinazione di un terzo dell’area che il Comune di Lecco avrebbe concesso alla proprietà in cambio del consenso a cederne o affittarne la parte restante.

Un’offerta che non avrebbe soddisfatto il patron della Leuci, Giuliano Pisati, che evidentemente avrebbe putato ad una quota maggiore di riconversione da area industriale a commerciale o residenziale. Mercoledì sera Pisati ha dato la sua definitiva risposta negativa.

Anche nei confronti della proposta della Vita Consulting, come spiegato dagli assessori, non ci sarebbero stati i presupposti tra le due aziende di un accordo con garanzie per un insediamento stabile dell’impresa barzaghese che ha così dovuto rinunciare.

Quindi, senza il consenso della proprietà, “questo progetto deve trovare la parola fine” come ha sottolineato con evidente dispiacere Volonté fin dall’inizio della vicenda si è attivato insieme al collega Conrater affinché si trovasse una soluzione.

Ora, la storica fabbrica lecchese sembra quindi avviarsi verso la sua chiusura definitiva e i suoi lavoratori al licenziamento. Dopo il mancato accordo, “l’area Leuci resterà a destinazione industriale così come voluto dal Consiglio Comunale – ha proseguito Volonté – nei prossimi anni dovremo capire come affrontare la questione, evitando speculazioni ed anche che quel terreno rimanga abbandonato a sé stesso”.