LECCO – L’occasione per parlare un po’ di musica a tutto campo è quella del recente Record Store Day, l’iniziativa nata qualche anno fa negli Stati Uniti che punta, grazie alla pubblicazione speciale di alcuni dischi in vinile, a rilanciare il consumo e l’acquisto di musica nei piccoli negozi tradizionali. Per sapere com’è andata l’edizione di quest’anno, abbiamo chiesto un parere a Luca Montanari, titolare di “The Concept”, il negozio di dischi in via Bovara a Lecco (www.theconceptstore.it, oppure pagina Facebook “The Concept”).
“Il Record Store Day – ha spiegato subito Montanari – è nato qualche anno fa negli USA come presupposto per dare una possibilità di sopravvivenza ai piccoli negozi di dischi. Dall’America l’iniziative s’è poi espansa anche in Europa e così intorno al 19 aprile si celebra il Record Store Day: ogni anno ci sono diversi artisti che aderiscono all’iniziativa pubblicando solo per l’occasione copie limitate o stampe particolari di dischi in vinile, con l’obiettivo di rilanciare l’acquisto di musica nei negozi tradizionali”. “Per il secondo anno consecutivo – ha proseguito il titolare di The Concept – abbiamo partecipato ben volentieri all’evento, riscontrando una buona partecipazione di persone venute in negozio, con una fascia d’età compresa tra i 18 e i 60 anni: il cliente è sempre più fidelizzato sul vinile, con un incremento mondiale di richieste pari al 70%, nonostante il cd sia ancora un valido supporto. In epoca di mp3 e digitalizzazione, potremmo dire che paradossalmente la crisi del settore musicale può essere rilanciata e risollevata proprio dall’analogico!”.
In questo senso si capisce meglio il motivo di una manifestazione come il Record Store Day: puntare su alcuni dischi in edizione limitata per attrarre clienti verso i negozi di musica, grazie a un evento che stimoli il loro interesse e la loro curiosità. “E’ proprio così – ha affermato ancora Luca Montanari – a partire dallo scorso 19 aprile e per le successive settimane abbiamo notato gli effetti benefici di questa iniziativa anche qui a Lecco: c’è stato un incremento di persone in negozio, anche di turisti stranieri, che si sono fermati per ascoltare e acquistare i dischi in vinile”. “Tra i titoli presenti quest’anno – ha proseguito Montanari – la parte da leone l’ha fatta Bruce Springsteen con l’ep American Beauty, anche se in generale le vendite sono andate bene anche per i dischi di altri artisti. Aderire a questo tipo di manifestazioni ci ha fatto capire come ci siano ancora tanti ascoltatori che chiedono di essere indirizzati all’ascolto di un artista piuttosto che di un altro, con molti ragazzi che scoprono ex-novo la fisicità del vinile, un oggetto per loro completamente nuovo ma al tempo stesso antico: è una cosa bellissima, che stimola noi venditori e che ci riempie di soddisfazione, specialmente quando vediamo un ventenne che riscopre artisti magari di trenta o quarant’anni fa”.
“La possibilità offerta dal Record Store Day – ha concluso Montanari – aiuta notevolmente un negozio come questo, sempre in bilico tra il mondo vintage – oltre ai vinili infatti disponiamo di impianti hi-fi e polaroid – e quello delle novità da classifica, che comunque abbiamo e che nel caso richiediamo su ordinazione. Dopo due anni di apertura, però, posso affermare che i nostri clienti ci vedono più come un negozio vintage, tanto che prevalgono nettamente le richieste di rock classico – come Pink Floyd, Beatles, Springsteen o Deep Purple – insieme ad hard-rock, metal, disco-soul e musica italiana, seppure esista uno zoccolo duro di appassionati per ciascun genere. Quello che mi fa più piacere è che regge ancora la figura dell’acquirente fisico, colui che entra in negozio, ascolta e compra fisicamente un disco, vinile o cd che sia: è una tendenza in aumento che mi lascia ben sperare per il futuro, perché più tempo passa e più gente entra in negozio, nonostante il contesto generale in cui è sempre più facile reperire ogni tipo di musica”.

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