Uffici Scolastici: Lecco accorpato a Bergamo? No dal Comune

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scuola-aulaLECCO – Riorganizzazione in vista per gli uffici dell’Ufficio Scolastico Regionale e la proposta avanzata è quella di un accorpamento degli uffici scolastici territoriali di Lecco e Bergamo.

Un’ipotesi contro la quale si sono fatti sentire i dipendenti lecchesi dell’UST ed anche il Comune di Lecco si oppone all’accorpamento esprimendo preoccupazione:

“È necessario che sia garantito e presidiato un reale collegamento tra gli uffici territoriali e le istituzioni scolastiche; il rilancio della scuola non può prescindere da una reale conoscenza dei contesti territoriali” sottolinea l’assessore Bonacina.

“Auspichiamo anche un diverso coinvolgimento degli Enti locali – aggiunge il sindaco – che, come spesso capita, sono poi chiamati ad intervenire su criticità e problematiche che emergono a seguito di criteri stabiliti e decisioni assunte, talvolta, a prescindere dalla concretezza delle situazioni locali”.

“Per questo motivo – ha concluso il primo cittadino – ci faremo interpreti di un dialogo che coinvolga i Sindaci e i Presidenti delle province, ANCI Lombardia e il tavolo di lavoro sulla riforma delle autonomie locali costituito presso Regione Lombardia, affinché sia garantita la prossimità degli uffici di riferimento alle scuole per una reale, funzionale ed efficace pianificazione scolastica”.

Contrari alla riorganizzazione anche la Cgil che riguardo all’accorpamento spiega: “Si toglie un importante servizio rivolto a docenti, famiglie e studenti cosi come denunciato dai lavoratori dell’UST nei giorni scorsi. Viene meno un riferimento istituzionale con il quale le parti sociali da tempo collaborano su temi importanti per lo sviluppo del territorio quali l’alternanza scuola-lavoro, gli stage e i tirocini, l’orientamento e tutte quelle attività che promuovo il rapporto tra la scuola e il mondo del lavoro.   Si ipotizza un accorpamento che non tiene conto della discussione in atto sulla riorganizzazione territoriale delle istituzione e sulle funzioni ad esse assegnate (dal ruolo delle Camere di Commercio alla sanità, ai trasporti, alle deleghe provinciali su lavoro e formazione). Ciò che serve, invece di atti unilaterali e forzature organizzative, è un governo unitario delle trasformazioni istituzionali che garantisca tutti i servizi rivolti ai cittadini oggi esistenti e la possibilità per il territorio di programmare e decidere il proprio futuro”.