Cisl: Poste al collasso e in 25 Comuni servizio a rischio

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postino_2LECCO – “In provincia di Lecco, direttori e operatori di sportello delle Poste sono costretti ad operare in situazione di fortissima carenza, mentre gli uffici vengono presi d’assalto dalla clientela chiamata ad aggiornare i propri dati anagrafici per rispettare le disposizioni in materia di trasparenza bancaria e antiriciclaggio”.

 

E’ quanto denunciano i sindacalisti di SLP Cisl Lecco, che evidenzia inoltre come il tutto avvenga “nell’assoluta indifferenza per le condizioni lavorative delle prime linee, della percezione del servizio da parte della clientela”.

Inoltre il sindacato sottolinea anche la mancanza di turn over che si protrarrebbe da diversi anni e che nel lecchese, con il pensionamento di una decina di dipendenti, rischia di mettere in ginocchio l’intera attività.

“La paralisi è nazionale – spiega Antonio Pacificio, segretario di SLP Lecco – il cambio ai vertici aziendali ha provocato un immobilismo che mette seriamente a rischio la tenuta occupazionale e soprattutto la garanzia del servizio alla cittadinanza e che lascia trasparire solo dichiarazioni di esuberi e non ben definite chiusure di uffici. Il “pellegrinaggio impiegatizio”, a copertura degli uffici più piccoli, ha raggiunto ormai livelli insostenibili, mentre i direttori sono costretti a lavorare allo sportello per garantire il servizio alla clientela”.

Nel lecchese invece, uffici come quelli di Lecco in viale Dante, Mandello del Lario, Valmadrera e Calolziocorte riuscirebbero a garantire l’apertura pomeridiana ricorrendo al lavoro straordinario.

Oggiono, Lecco Succ.4, Dervio, Bellano, Abbadia, Sirone, invece, sarebbero solo alcuni degli uffici che vivono in modo insostenibile la carenza di operatori; Pagnona, priva di responsabile da anni, costringerebbe alla rotazione i colleghi di Colico, che devono percorrere oltre 60 chilometri per l’apertura dell’ufficio.

A soffrire per la carenza del personale sarebbero anche i Centri di Distribuzione e se ne porrebbe rimedio, come sottolineato dal sindacato, “con un numero assolutamente insufficiente di assunzioni a tempo determinato: il tutto a discapito di qualità ed efficienza”.

“Per citare qualche numero – spiega Pacifico – nella zona di Barzanò siamo a meno otto, mentre per la zona di Merate siamo a meno sette. L’assenza di scorte, mette a rischio tutta l’organizzazione, tanto che anche il minore degli episodi di malattia provoca disagi per la cittadinanza. Sono solo piccoli esempi, che però danno la misura degli sforzi che i lavoratori di Poste Italiane compiono ogni giorno. I dipendenti di Poste Italiane sono incolpevoli dei disservizi, che sono causati solo dall’incapacità progettuale ed organizzativa di un’Azienda in costante ritardo su adeguamenti normativi ed assolutamente sorda rispetto all’assunzione di nuovo personale o almeno a trasformare in full time i numerosi giovani assunti con contratto part time”.

Ecco quindi i 25 comuni in provincia di Lecco che rischiano il recapito a giorni alterni, come denunciato dal sindacato.

A fianco dei singoli comuni è indicata la densità abitativa. Il recapito a giorni alterni sarebbe previsto per i comuni con densità abitativa inferiore ai 200ab/Km quadrato.

poste consegne giorni alterni