LECCO – “La settimana dopo l’impietosa classifica pubblicata sul Sole 24 Ore che ci ha dato l’ennesima doccia gelata, immagine di una città in forte crisi che non riesce a svegliarsi da uno stato depressivo che da patologico è diventato fisiologico: il festival Nameless che lo scorso anno ha portato in città migliaia di giovani per un evento di valenza internazionale non si svolgerà più a Lecco ma a Barzio”.
E’ l’amaro commento che giunge dai giovani esponenti del Nuovo Centrodestra, Alberto Andreotti e Emilio Minuzzo, riguardo all’addio che il festival di musica ha dato alla città di Lecco dopo due edizioni.

“Non è questa la sede per discutere dell’utilizzo dell’area spettacoli viaggianti del Bione – che è stata sede dell’evento – ben conosciamo le vicissitudini fra amministrazione comunale, vigili del fuoco, ministeri vari e la cronica mancanza di fondi, il punto fondamentale rimane che Lecco non può permettersi di perdere un evento di cosi grossa portata: evento organizzato da giovani che ci mettono la faccia, che investono in prima persona, ragazzi che credono in un progetto concreto e di alto livello che ha portato migliaia di giovani a Lecco lo scorso anno”.
“Non vogliamo fare inutili polemiche, tantomeno seguire il corso delle lamentele di chi ricorda che Lecco ha perso l’ennesima occasione – Andreotti e Minuzzo – proseguono il borbottio è uno dei tanti sintomi della depressione patologica lecchese; ma invitiamo gli organizzatori a ripensare, nonostante le mille difficoltà, la scelta fatta. Sin da ora ci rendiamo disponibili ad un aiuto concreto e fattivo perché il Nameless non può che essere fatto dove un tempo regnava il Castello dell’Innominato. E non …dove c’è la sagra delle sagre”.

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