Riforma della scuola, i GD Lecco: “Positivo il nostro giudizio”

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LECCO  – Lo scorso 19 dicembre è giunta a Lecco l’on. Simona Malpezzi, una delle figure che negli ultimi mesi ha seguito maggiormente in tutta Italia lo svolgersi della consultazione popolare, voluta dal Governo Renzi, sulla cosiddetta riforma de #labuonascuola.

In questa occasione, i Giovani Democratici della provincia di Lecco le hanno consegnato un proprio documento, frutto del lavoro di questi mesi, unito a quello del forum istruzione del PD e dell’on. Veronica Tentori, che a sua volta ha svolto un’attività di ascolto nelle scuole come Parlamentare.

“Mi preme sottolineare soprattutto il percorso svolto – afferma il Segretario Provinciale GD, Vittorio Gattari – Credo che un’organizzazione giovanile come la nostra, per essere seria e rappresentativa, debba stare fra gli studenti, conoscerli e confrontarsi con loro. Ed è esattamente quanto abbiamo fatto su #labuonascuola: una prima assemblea fra di noi, per capire quale fosse l’opinione dei tanti studenti liceali che militano nei nostri circoli e poi un incontro pubblico, a cui hanno partecipato studenti e docenti di diverse scuole della provincia, di confronto sulle problematiche quotidiane e di analisi della bozza di riforma”.

Il segretario provinciale GD  - Gattari
Il segretario provinciale GD – Gattari

“Dal punto di vista politico l’elemento più significativo – conclude Gattari – è che dopo anni di tagli e riforme disastrose finalmente si investe nella scuola, si assumono insegnanti e si studia una riforma con loro e con gli studenti.”

Il documento dei GD è visibile sul loro sito e vuole essere un contributo per Governo, Parlamento e tutti gli addetti ai lavori, essendo una sintesi con analisi e proposte direttamente di studenti e docenti del territorio.

A coordinare questa attività negli ultimi mesi ci ha pensato Davide D’Occhio, Resp. Scuola dei GD, che entra brevemente nel merito della bozza di riforma:

“Il nostro giudizio nel complesso è positivo, soprattutto riguardo ai temi della trasparenza, dell’apertura delle scuole come spazi di aggregazione, della informatizzazione e digitalizzazione delle strutture. I punti più controversi sono quelli assenti o lacunosi, ma su cui l’on. Malpezzi ci ha già dato risposte rassicuranti: l’assenza di un capitolo sul diritto allo studio e di vincoli e limiti al finanziamento dei privati. Sappiamo che una riforma seria come questa ha dei costi importanti, quindi non siamo contrari a priori all’intervento dei privati, purché questo sia regolamentato in modo serio: i privati non devono avere la possibilità di intervenire sulla didattica e sull’offerta formativa.”