Innovazione e cultura per dare una nuova vita alla Leuci

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Leuci (2)

LECCO- “Qualcuno pensa sia una storia infinita quella della Leuci, invece è un percorso che punta ad una conclusione concreta: creare posti di lavoro ed essere d’esempio ad altre realtà”.

E’ Germano Bosisio, rappresentante Rsu dei lavoratori dell’ex fabbrica di lampadine ad introdurre la presentazione al nuovo progetto che punta a riconvertire l’area di via XI Febbraio e darle una nuova vita nell’ambita “CittadellaLuce”.

Germano Bosisio - Rsu
Germano Bosisio – Rsu

Un piano di rinascita che punta alla realizzazione di un Hub creativo che integri il mondo della produttività e dell’innovazione tecnologica a quello della cultura, per trasformare l’ex ditta in un grande polo della ricerca sulla sostenibilità, contornato da aziende manifatturiere innovative, uffici ed uno spazio dedicato ad attività ricreative e artistiche; tutto unito da un unico filo conduttore: quello del progetto territoriale “verso il consumo zero”.

Una strategia ben precisa quella elaborata dagli ex dipendenti insieme ad altri cittadini e a realtà associative del territorio (Genti in Viaggio, Crams, Il Gabbiano, Distretto Rurale La Valle dell’Adda) che ha già individuato come suddividere l’ampio spazio degli immobili dell’ex fabbrica:

– il corpo “vecchio” (8 mila mq ) dove troveranno spazio una ventina di centri di ricerca sulle tematiche della riconversione industriale e riduzione dei consumi, guardando al settore dell’energia, delle produzione agroalimentari e del ciclo dei rifiuti; l’ipotesi è quella di attrare tra le 50 le 80 aziende, fino a 10 per ogni tematica per distribuirne i costi di ricerca. Il marchio “CittadellaLuce” sarà il brand territoriale di sostenibilità.

– Il corpo “nuovo” (7500 mq) sarà frazionato e destinato ad attività innovative manifatturiere che si dovranno fare carico dell’assunzione di quote dell’ex personale della Leuci.

– Il corpo “centrale” (2100 mq su due piani) sarà sede della cooperativa che gli ex lavoratori della fabbrica sono intenzionati a istituire e delle attività ricreative delle associazioni che partecipano al progetto, quindi dei laboratori ricreativi e sperimentali per gli studenti.

– La palazzina degli uffici (1500 mq) da affittare ad uffici di ricerca, artigiani digitali, aziende creative.

maurizio Esposito e Lucio Vaccani
Maurizio Esposito e Lucio Vaccani

Tra i progetti innovativi che saranno parte integrante del progetto c’è quello della tecnologia cinematica multipolare, sulla quale crede fermamente Luciano Vaccani rappresentante delle società Sinnotech e Alphaprogetti:

“E’ una tecnologia nata a Lecco, che ha già subito un percorso di ricerca al quale hanno partecipato il Politecnico, i dipartimenti di ingegneria Aerospaziale e industriale, il CNR, sono stati costruiti prototipi e pubblicazioni accademiche. La prima fase sarà quella della costruzione di una macchina di taglio laser in fibra da presentare agli imprenditori del settore meccanico e manifatturiero. Una macchina in grado di rivoluzionare il mondo dell’industria, garantendo precisione, velocità e bassi consumi”.

“Qui sorgerà una città dell’utopia – ha commentato Angelo Riva del Crams – la 56esima città invisibile di Italo Calvino. La storia industriale di Lecco è incentrata sul metalmeccanico e la Leuci, con i suoi cento anni di storia, la rappresenta. Inoltre la lotta di queste 85 famiglie contro una volontà di delocalizzazione scellerata è qualcosa che ha un valore inestimabile”.

Una battaglia che ha visto un impegno incredibile da parte dei lavoratori, che dopo l’occupazione della fabbrica ora si preparano a fondare una cooperativa che assorbirà inizialmente una decina di ex dipendenti per produzioni di assemblaggio e attrezzaggio, con l’intenzione futura di lavorare in sinergia con i centri di ricerca: “Ad un anno dalla chiusura della fabbrica, solo dieci di noi si sono ricollocati e con contratti a tempo determinato – ha spiegato Maurizio Esposito – Il mercato non riesce a riassorbire questi lavoratori, per questo vogliamo creare noi il lavoro con l’obiettivo di rimettere in attività tutti gli ex dipendenti della Leuci”.

La conferenza stampa durante la quale è stato presentato il progetto
La conferenza stampa durante la quale è stato presentato il progetto, al centro il sindaco Virginio Brivio

Dopo l’acquisto dell’area, per il quale dovrà avvenire una trattativa il proprietario Giuliano Pisati, i promotori del progetto puntano a raccogliere attraverso fondi pubblici e finanziamenti privati tra 1,5 e i 2 milioni di euro per far partire i centri di ricerca e ristrutturare la palazzina degli ex uffici, piazzando il 70% delle aree nell’immediato, in affitto.

L'assessore Armando Volontè
L’assessore Armando Volontè

Uno dei primi passi sarà quello di presentare domanda in Regione per ottenere le opportunità di defiscalizzazione offerte dal bando sulla competitività; cosa che potrebbe avvenire già nelle prossime settimane, come confermato dall’assessore Armando Volonté:

“Siamo alla quarta fase, quella dell’aggregazione tra realtà differenti – ha commentato – una community un po’ manifatturiera, un po’ culturale, con tanta innovazione tanta sperimentazione. Nessuno pensa di trovare subito i soldi per acquistare l’area, ma se abbiamo un progetto possiamo partire da forme concrete di finanziamento. Io credo in questa iniziativa, va nella direzione giusta e guarda al futuro, ai giovani”.

E questi ultimi non se ne staranno con le mani in mano, anzi, parteciperanno alla rinascita della Leuci: “Quanto sarà accogliente il futuro di Lecco per i giovani? Perché i giovani devono restare in questa città? – si è chiesta Veronica Cardullo di Art Station, associazione parte di Genti in Viaggio che coinvolge ragazzi tra i 17 e i 21 anni – Sul nostro futuro non possiamo delegare altri, per questo abbiamo scelto di partecipare attivamente al progetto. Serve una trasformazione, una visione ampia e qui alla Leuci, con questa iniziativa, è possibile creare qualcosa che possa riflettere la nostra identità, che possa dare un futuro ai giovani”.

Veronica Cardullo - Art Station Lecco
Veronica Cardullo – Art Station Lecco

“Il futuro è dei giovani – ha concordato Giudo Giangrasso dell’associazione Il Gabbiano – e i giovani devono essere in prima linea, spesso invece vengono esclusi da queste progettazioni”.

Alla presentazione del business plan della nuova Leuci ha partecipato anche il sindaco di Lecco, Virginio Brivio, che ha lodato la tenacia dei lavoratori “nonostante le tante partenze e alcuni fallimenti”.

“Se inizialmente si pensava ad un progetto di una nuova Leuci dentro città, ora si parla invece di una Leuci che si integra alla città, che vuole nascere e crescere insieme alla città”. Il sindaco ha poi voluto lanciare una piccola ma significativa provocazione ai lavoratori dell’ex fabbrica, ovvero cambiare lo slogan che sventola sugli striscioni di protesta appesi lungo via XI Febbraio: “La Leuci non si tocca deve diventare ‘la Leuci si tocca’, perché non sia un fuoco da vegliare ma perché si aggiunga nuova legna per alimentare questo fuoco”.