
LECCO – “C’è una parte di elettorato che non si riconosce nella politica che governa la città e a questi lecchesi vogliamo dare una risposta”.
Alberto Anghileri, ex segretario Cgil, annuncia così la nascita della lista “Con la sinistra cambia Lecco”, che si presenterà alle elezioni di maggio in città, ne presenta simbolo e intenzioni in una conferenza stampa che svolta all’Arci provinciale giovedì pomeriggio.
Lo affiancano Tino Magni, coordinatore di Sinistra Ecologia e Libertà, e Francesco Coniglione, segretario provinciale di Rifondazione Comunista; entrambi i partiti sosterranno l’iniziativa elettorale che sarà comunque di carattere civico, con la richiesta ai cittadini di mettersi in gioco, e il primo appuntamento pubblico sarà quello del prossimo 26 gennaio al circolo La Ferriera di San Giovanni (ex Bonfanti) con un’assemblea aperta agli interessati.

Una lista che vorrà confrontarsi con le altre forze di centrosinistra e con il PD, come spiegato da Anghileri, in particolare sul programma e sul candidato sindaco. Sull’eventuale ricandidatura di Virginio Brivio “è possibile discutere – secondo Anghileri – basta che ci sia accordo sul programma”.
All’attuale primo cittadino, però, sono parecchie le questioni che le forze più spiccatamente di sinistra rinfacciano al sindaco: “Il giudizio su quanto fatto da questa giunta è negativo – spiega Anghileri –E’ stata un’Amministrazione ‘grigia’ perché non ha avuto il coraggio di scegliere cosa fare per Lecco. Brivio aveva creato molte speranze, io stesso l’ho votato, ma le delusioni sono state molte”.
Al sindaco, Anghileri ricorda la scelta di “escludere un pezzo di sinistra”, con la sostituzione dell’assessore dimissionario Moschetti con la democratica Elisa Corti al Bilancio; “noi non abbiamo voluto rivendicare nulla perché non eravamo alla ricerca di seggiole – spiega Anghileri – ma è chiaro che si è trattato di un atto politico”.
L’ex segretario della Cgil rimprovera a Brivio di non aver “fatto assolutamente nulla sul tema dei diritti civili, delle coppie di fatto o del fine vita, questioni che non costano niente e per le quali non ci si può nascondere dietro il problema del patto di stabilità. Credo sia mancato solo il coraggio”. Poi il cantiere del Tribunale, l’ostello, l’auditorium, la situazione del centro sportivo del Bione, “problemi che c’erano quattro anni fa e per i quali non si è risolto nulla, si poteva fare qualcosa di più”.
Riguardo all’inchiesta Metastasi, Anghileri non mette in dubbio l’estraneità del sindaco dal punto di vista penale ma gli imputa “ingenuità politica”, “vuol dire che qualcosa in Comune non ha funzionato se si è verificato tutto ciò”.

“Lecco è una città pesantemente in crisi, una città nata e cresciuta con il manifatturiero, questa crisi da sei anni la sta trasformando e la giunta non ha avuto il coraggio di decidere che strade intraprendere –prosegue Anghileri – Riguardo alle aree dismesse cosa si pensa di fare? L’industria deve continuare a mantenere il suo ruolo importante, ma cosa sarà il futuro di Lecco? Credo che la giunta non abbia un’idea precisa. C’è la fila di persone per mangiare alla Caritas, gente che non sa dove andare a dormire, altri hanno lo sfratto o sono impossibilitati a pagare l’affitto. Sull’edilizia popolare si vuole fare qualcosa oppure no?”
“Lecco poi è l’unica città, forse in Europa, ad avere un lago e nemmeno un posto dove fare il bagno – ha rincarato la dose Anghileri – e ora, ad esclusione della parrocchia, non ha nemmeno una sala cinematografica”.
Questi alcuni dei problemi sollevati da chi per ora si è fatto portavoce della nuova lista di sinistra e che non si esclude possa fare un ulteriore passo avanti, diventando candidato sindaco: “E’ una domanda complicata” ha risposto sorridendo Anghileri interpellato sulla sua possibile disponibilità a questo ruolo.

Rispetto alle altre forze politiche in campo, a partire dalle altre civiche come Appello per Lecco, il fronte di sinistra chiede chiarezza riguardo alle loro intenzioni, quindi se si schiereranno con il centrosinistra o all’opposto con il centrodestra, e ci sarebbe disponibilità ad un incontro anche con i Cinque Stelle.
Le tappe che caratterizzeranno il percorso della nuova formazione saranno quelle di dialogare con i cittadini nei rioni e le associazioni, entro marzo stabilire lista e programma per iniziare ad aprile la campagna elettorale.
Nel frattempo è già stato svelato il simbolo, caratterizzato dal colore rosso e con la sagoma rocciosa di una montagna a caratterizzarne il logo. “Qualcuno pensava che la sinistra non si sarebbe presentata alle elezioni – spiega Tino Magni – invece ci siamo e giocheremo la nostra partita”.

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