Wall Street, un passo in più verso la “Pizzeria della Legalità”

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Le volontarie di “Libera” all’ingresso di Wall Street nel giorno della stipula dell’accordo per i lavori per la nuova pizzeria della legalità

 

LECCO – Prosegue il percorso per la realizzazione della “Pizzeria della legalità”: lo scorso venerdì si è tenuta presso la Prefettura una riunione del Nucleo di supporto all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata che ha visto come argomento principale “Wall Street”, l’ex pizzeria del clan dei Coco-Trovato che si prepara a riaprire sotto la bandiera della legalità.

All’incontro, Presieduto dal Prefetto di Lecco, hanno partecipato, quali componenti del Nucleo coordinato dal Dr. Stefano Simeone, Capo di Gabinetto, il Vice Presidente della Camera di Commercio, rappresentanti della Questura di Lecco, del Comando Provinciale Arma dei Carabinieri, del Comando Provinciale Guardia di Finanza, del Tribunale di Lecco, dell’Agenzia del Territorio e delle Associazioni “Libera” e Progetto “San Francesco”.

Per ciò che concerne in particolare il progetto di “Wall Street” erano presenti il Sindaco di Lecco, il Presidente dell’ALER di Lecco, unitamente ad un tecnico ALER Lecco e alla Responsabile della comunicazione, la Dirigente Regione Lombardia- Settore Patrimonio e la Dirigente Settore Politiche Sociali del Comune di Lecco.

Maroni a Wall Street (2)Il sindaco Brivio ha evidenziato che nella giornata di giovedì, dopo l’avvio del cantiere, è stato pubblicato sull’albo pretorio del Comune di Lecco il bando a evidenza pubblica per l’affidamento in concessione, a titolo gratuito, dell’immobile “Wall Street”.

La struttura confiscata alla criminalità organizzata ospiterà il progetto “Wall Street Lecco-I sapori e i saperi della legalità“ e al soggetto selezionato sarà affidato in comodato gratuito l’immobile ristrutturato da ALER e la gestione delle attività socio-economiche collegate, con l’auspicio che la conclusione dei lavori alla struttura e definizione delle modalità di gestione, si concluda entro l’avvio di Expo 2015.

L’affidamento del bando di gestione dovrà avvenire parallelamente alla conclusione dei lavori e come stabilito dalla legge nazionale che regola l’utilizzo dei beni confiscati, con il soggetto aggiudicatario, individuato nell’ambito del no profit, con il quale  verrà sottoscritto un contratto di comodato d’uso a canone gratuito. Altri requisiti presenti nel bando sono la valorizzazione dei prodotti a chilometro zero o provenienti da terre confiscate.

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Il forno di Wall Street che presto tornerà produrre pizze

“Tale progetto, seppur interpretato quale motivo di competitività territoriale in un momento di forte disoccupazione, prevede nel relativo bando tutti gli obblighi, adempimenti e prerogative, dettagliatamente previsti nel contratto, che sarà sottoscritto dal soggetto gestore assegnatario, il quale, togliendo ogni preoccupazione in merito, verrà selezionato solo ed esclusivamente tra quelli in possesso dei requisiti previsti dalle normative di legge in materia – spiegano dalla Prefettura –  Il Comune vigilerà per quanto di competenza e in sinergia con altri enti preposti per legge onde evitare attività lesive della libera concorrenza e delle pari opportunità, così come favorire sinergie con i soggetti anche economici del territorio”.

Verrà inoltre creato un sistema di monitoraggio/controllo di gestione in cui il gestore, ogni sei mesi, dovrà relazionare all’Amministrazione Comunale e al Nucleo di Valutazione Beni Confiscati costituito in Prefettura le attività culturali svolte e l’andamento dell’attività commerciale così come verrà controllato sul permanere dei requisiti morali.