LECCO – “Non c’è più tempo per i distinguo ! Non c’è più tempo per i sofismi ! O ci si schiera per il primato dell’Uomo sul mercato e sulla finanza o si diventa complici di un sistema inumano che bada più strumentalmente a far quadrare i “conti” che a servire i diritti di base delle Persone.
I mezzi ( il mercato)sono diventati fini ed i fini ( gli uomini) sono diventati degli strumenti ! Il mercato non è una divinità. È costruzione di uomini e quindi piegata purtroppo agli interessi dei più forti !
Non ci sono regole “naturali” che determinano le scelte dei cosiddetti investitori ma solo “un’architettura” finanziaria e paragiuridica (non legittimata da organismi democratici elettivi) calibrata sugli interessi di ristrette oligarchie economiche che trovano acquiescenza nel livello politico che le dovrebbe invece governare.
Dalla esortazione di papa Francesco “Evangelli gaudium” :
P.to 53 : Così come il comandamento “non uccidere” pone un limite chiaro per assicurare il valore della vita umana, oggi dobbiamo dire “no a un ‘economia dell’esclusione e dell’inequità”. Questa economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada , mentre lo sia il ribasso di due punti di borsa … oggi tutto entra nel gioco della competitività e della legge del più forte , dove il potente mangia il più debole … Abbiamo dato inizio alla cultura dello scarto che , addirittura, viene promossa. Non si tratta più semplicemente del fenomeno dello sfruttamento e dell’oppressione, ma di qualcosa di nuovo ….
P.to 54 : In questo contesto, alcuni ancora difendono le teorie della “ricaduta favorevole”, che presuppongono che ogni crescita economica, favorita dal libero mercato, riesce a produrre di per sé una maggior equità e inclusione sociale nel mondo. Questa opinione, che non è mai stata confermata dai fatti, esprime una fiducia grossolana e ingenua nella bontà di coloro che detengono il potere economico e nei meccanismi sacralizzati del sistema economico imperante. Nel frattempo gli esclusi continuano ad aspettare. Per poter sostenere uno stile di vita che esclude gli altri, o per potersi entusiasmare con questo ideale egoistico, si è sviluppata una globalizzazione dell’indifferenza.
P.to 55 : …. La crisi finanziaria che attraversiamo ci fa dimenticare che alla sua origine vi è una profonda crisi antropologica : la negazione del primato dell’essere umano. Abbiamo creato nuovi idoli. L’adorazione dell’antico vitello d’oro (cfr Es 32,1-35) ha trovato una nuova e spietata versione nel feticismo del denaro e nella dittatura di una economia senza volto e senza scopo veramente umano …
P.to 56 : Mentre i guadagni di pochi crescono esponenzialmente, quelli della maggioranza si collocano sempre più distanti dal benessere di questa minoranza felice. Tale squilibrio procede da ideologie che difendono l’autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria ….
P.to 57 : Dietro questo atteggiamento si nasconde il rifiuto dell’etica e il rifiuto di Dio. All’etica si guarda di solito con un certo disprezzo beffardo. La si considera controproducente, troppo umana, perché relativizza il denaro ed il potere. La si avverte come una minaccia, poiché condanna la manipolazione e la degradazione della persona. In definitiva l’etica rimanda a un Dio che attende una risposta impegnativa, che si pone al di fuori delle categorie del mercato. Per questo, se assolutizzate, Dio è incontrollabile, non manipolabile, persino pericoloso, in quanto chiama l’essere umano alla sua piena realizzazione e all’indipendenza da qualunque tipo di schiavitù “.
P.to 59 : Oggi da molte parti si reclama maggior sicurezza. Ma fino a quando non si eliminano esclusione e l’inequità nella società e tra i diversi popoli sarà impossibile sradicare la violenza… Quando la società – locale, nazionale o mondiale – abbandona nella periferia una parte di sé, non vi saranno programmi politici, né forze dell’ordine o di intelligence che possano assicurare illimitatamente la tranquillità. Ciò non accade soltanto perché l’inequità provoca la reazione violenta di quanti sono esclusi dal sistema, bensì perché il sistema sociale ed economico è ingiusto alla radice. Come il bene tende a comunicarsi, così il male a cui si acconsente, cioè l’ingiustizia, tende ad espandere la sua forza nociva e a scardinare silenziosamente le basi di qualsiasi sistema politico e sociale, per quanto solido possa apparire. Se ogni azione ha delle conseguenze, un male annidato nelle strutture di una società contiene sempre un potenziale di dissoluzione e di morte. E’ il male cristallizzato nelle strutture sociali ingiuste, a partire dal quale non ci si può attendere un futuro migliore …
Ma, dopo questi inequivocabili ed autorevolissimi pronunciamenti di papa Francesco, il mondo ecclesiale ma anche tutto il mondo laicale per l’Umanesimo come si pone di fronte a quello che sta avvenendo in Grecia ?
Da che parte si vuol stare ?
Dalla parte dei “mercanti del Tempio” o di quelli dell’Uomo e della sua dignità!”
Germano Bosisio