LECCO – “Per arginare l’ennesima ondata di immigrati clandestini che ha aggredito le nostre coste meridionali con particolare vigore negli ultimi giorni, il Ministero dell’Interno ha invitato le Prefetture a bandire con la massima celerità gare di assegnazione dei servizi di accoglienza temporanea a favore di tali soggetti.
La Prefettura di Lecco ha quindi indetto per il 17 marzo prossimo presso la propria sede la gara di aggiudicazione dei servizi di alloggio, assistenza personale, erogazione pasti, lavanderia e distribuzione prodotti per igiene personale, distribuzione di pocket money per € 2,50 al giorno per persona, schede telefoniche internazionali ecc. , il tutto per € 35 al giorno per persona IVA esclusa. Sono invitati a partecipare gli operatori turistici, gli albergatori, i titolari di cooperative dedite all’accoglienza della provincia di Lecco che dovranno impegnarsi ad accogliere, dal 1 maggio al 31 Dicembre 2015, 210 ospiti. Costo totale dell’operazione € 1.800.750,000.
Tutto ciò a dimostrazione che sono in atto massicci trasferimenti degli immigrati nelle provincie del nord e centro Italia, con gravissimi problemi ricettivi (sbandati per le strade, nelle stazioni e nei luoghi pubblici) che si tenta di risolvere con questa mobilitazione generale e con la distribuzione a pioggia di questi fondi che fanno gola soprattutto alle cooperative di sinistra specializzate nell’accoglienza (Roma, ahinoi, insegna!).
Già la nostra provincia era stata oggetto di assegnazione, nei primi otto mesi del 2014, di circa 250 immigrati, di cui 70 siriani, 55 nigeriani, 40 maliani, 33 eritrei ed i restanti tra pakistani, bengalesi, ivoriani e gambiani. Di questi se ne erano allontanati 90, soprattutto siriani ed eritrei alla ricerca di migliori sistemazioni nel nord Europa.
Con questa ulteriore immissione di stranieri, che non sarà certo l’ultima (Il bando specifica, infatti, che in caso di “ ulteriori ingenti afflussi l’ente aggiudicatario sarà obbligato a proseguire il servizio per tutto il 2016”), non faranno che aggravarsi i problemi di convivenza soprattutto nei piccoli paesi dove addirittura la presenza straniera rischia di diventare maggioritaria rispetto alla popolazione locale. Tantissimi sono gli episodi di intolleranza che si stanno registrando in varie zone soprattutto del nord Italia con seri problemi di ordine pubblico.
D’altra parte la presenza di questi “ospiti”, particolarmente coccolati (basti pensare alle minuziose raccomandazioni presenti nel bando per assicurare agli aspiranti rifugiati pasti confezionati con generi di prima qualità e che non siano in contrasto con il loro credo religioso o l’indispensabile scheda telefonica internazionale da 15 euro!), che spesso dimostrano scarsissima gratitudine e rispetto per chi li accoglie e che non possono essere impiegati in alcuna attività lavorativa perché in attesa di essere esaminati dalla Commissione Territoriale per i rifugiati, finisce spesso per infastidire quei cittadini che fanno fatica a mantenersi un posto di lavoro o a far quadrare bilanci sempre più striminziti.
Occorre poi ribadire, ancora una volta, che la stragrande maggioranza di questi immigrati non fugge da calamità, guerre o persecuzioni (e quindi non potrà ottenere il riconoscimento di rifugiato) ma dalla miseria e dalla mancanza di prospettive di vita accettabili, e sono quasi tutti intenzionati a raggiungere parenti o connazionali in altri Paesi europei. Quelli che non riescono in questo intento si fermano qui per mancanza di alternative e finisce per gravare sulle spalle già esauste del contribuente italiano, con l’assistenza, il degrado urbano, l’aumento della criminalità, le cure sanitarie infinite per sé e decine di parenti richiamati a ricongiungersi da ogni angolo della terra, le enormi spese per i controlli e le pratiche di asilo che non avranno alcun esito. Il tutto nell’indifferenza del resto dell’Unione Europea che ha da sempre scaricato sempre e solo sulle nostre spalle gli oneri relativi e che si rifiuta di accettare una equa ripartizione degli immigrati tra gli stati membri.
Fabrizio Bocci
Forza Italia