Scuola, sindacati contro il dirigente: “Cambi rotta o vada via”

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il dirigente scolastico Tiziano Secchi
il dirigente scolastico Tiziano Secchi
il dirigente scolastico Tiziano Secchi

LECCO – “Si chiede al territorio di sostenere la scuola. Affermazione più che condivisibile. Purtroppo la realtà è un’altra. Con rammarico registriamo che, ormai, la progettazione del piano dell’offerta formativa territoriale, le politiche scolastiche e le strategie organizzative sono in mano a pochi …. altro che condivisione e co-progettazione”.

E’ la nota durissima dei sindacati della scuola di Cgil, Cisl e Uil indirizzata al dirigente scolastico Tiziano Secchi al quale viene chiesto un cambio di rotta oppure un passo indietro.

“Dopo le promesse di massima collaborazione con le parti sociali, registriamo un nulla di fatto – scrivono le rispettive segreterie – I rapporti si limitano a semplici informative a seguito di nostre sollecitazioni e comunque a decisioni già assunte. Non è più accettabile un comportamento che ignori sistematicamente le componenti sociali del territorio. Se il dirigente dell’Ufficio scolastico di Lecco pensa di poter utilizzare la nostra disponibilità per coprire solo le emergenze, diciamo con chiarezza che non vogliamo diventare complici di un burocrate. Se non cambia atteggiamento nei confronti dei problemi che attendono soluzioni, forse è meglio che se ne vada”.

I sindacati portano ad esempio della situazione lo spostamento del CTS dall’IC Bosisio Parini all’IC di Cernusco Lombardone. “Scelta fatta in “sordina” – scrivono – non condivisa con il territorio (solo con alcuni diretti interessati) e con noi organizzazioni sindacali”.

“Il Dirigente, in assenza di un progetto complessivo dell’offerta formativa dell’intero territorio provinciale, tende ad affrontare i singoli problemi in quanto tali, dando risposte che soddisfano alcuni ma creano problemi ad altri; è di esempio il dimensionamento che riguarda il plesso di scuola primaria di Rossino e l’Istituto comprensivo di Calolziocorte, la deroga alla concessione della classe prima media alla scuola di Pescate con soli 10 alunni, in quanto comune di montagna, scelta che determinerà, in altri plessi classi “pollaio” con inseriti alunni ben oltre i limiti consentiti anche in riferimento alle norme di sicurezza…”

Secondo Cgil, Cisl e Uil scuola Secchi faticherebbe “ad interagire con il territorio, attuando una politica miope, non lungimirante, una politica priva di prospettiva che mira solo a far “tacere” i piccoli “mal di pancia” senza promuovere i veri interessi per il bene dell’intera comunità locale”.

“Un Dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale dovrebbe adoperarsi sia per definire un modello culturale in grado di guidare e soddisfare i cambiamenti sia per collaborare ed integrare tutte le risorse disponibili – scrivono – dovrebbe creare le condizioni per avviare un rapporto di fattiva collaborazione al fine di verificare la situazione esistente e riprogettare complessivamente la politica scolastica della provincia in modo da creare le condizioni che permettano, alle istituzioni autonome, di fornire risposte formative adeguate all’esigenze espresse dall’utenza e da una realtà in continuo cambiamento”.

Per i sindacati “occorre affrontare il problema in maniera organica e per farlo occorre avviare un rapporto di confronto e collaborazione stabile, finora mancato, per arrivare a chiarire in modo preciso quali sono gli obiettivi raggiungibili e concordare le strategie per perseguirli”.