LECCO – “E’ necessario fare pressioni in maniera ufficiale sul Governo e sulla Direzione nazionale di Poste italiane perché la specificità della Lombardia e del suo territorio venga riconosciuta e possa essere modificato il piano che prevede la chiusura di 61 uffici, soprattutto nei piccoli Comuni, e l’apertura a giorni alterni di altri 121”.
Lo ha detto il sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione Negoziata Daniele Nava, intervenendo, per la Giunta, in Consiglio regionale sulla risoluzione approvata martedì dal Consiglio stesso.
I problemi, ha ricordato Nava, riguardano: zone montane, frazioni isolate, difficoltà a raggiungere gli uffici anche per assenza di collegamenti, mancanza di sportelli bancari nei Comuni dove è prevista la chiusura degli uffici postali, desertificazione commerciale, nonchè la previsione di riduzione del servizio in zone ad alta valenza turistica.
“Nel Tavolo regionale che andremo a costituire – ha aggiunto Nava – sperando che la Direzione nazionale delle Poste dia mandato a quella regionale per trattare, cosa al momento non prevista, bisognerà analizzare le criticità e trovare proposte concrete di soluzione che possano fare sintesi tra le esigenze dell’azienda e quelle della collettività”.
Le Sedi territoriali della Regione sono già al lavoro per raccogliere i dati necessari. “E’ fondamentale – ha concluso Nava – condurre una battaglia comune, altrimenti sarà molto difficile ottenere qualcosa”.