Sandro Magni: “Una Via Montenapoleone a Lecco. Ma quando mai”.

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Sandro Magni
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LECCO –  “Vorrebbero fare una strada che replicasse Via Montenapoleone o Via Alla Spiga. Stando a vaghi passati progetti fatti passare per buoni, esistenti e sempre attuali.

E soprattutto futuri, molto futuri. In realtà non sono capaci neppure di lasciare uno spazio per i giovani del Politecnico. E, in cambio di una Montenapo promessa, adesso riprendiamoci traffico e inutili parcheggi a goo-go. Quelli sì, probabilmente a spiga.

Ha senso? Che cosa si chiederà, già smarrito il lettore?. Riaprire una strada che è stata chiusa per almeno 4 anni, senza creare disagi a molti. Specie dopo che il mercato è diventato passaggio pedonale. Sto parlando di Via Ghislanzoni, nel tratto oggi a servizio del cantiere del Politecnico.
Ma vediamo chi potrebbero essere i disagiati ?. E’ presto detto: gli abitanti di Via Ghislanzoni attorno e dopo il Piscen. E qualcuno che gira su per Via Arlenico. Perché chi non vi risiede che passi, in auto da Piazza Padre Cristoforo o da C.so Martiri non cambia quasi nulla. Sempre quasi gli stessi numeri di semafori incontra. (uno in più in realtà).

Tuttavia una amministrazione che pensasse che questi disagi sono intollerabili, per una fascia molto ristretta di popolazione, auto veicolata, non è in grado di fare nessuna politica della mobilità. Se il problema e il disagio è quello di allungare di pochissime centinaia di metri il percorso di chi dispone di un autoveicolo per rientrare a casa o per recarsi al lavoro, non se ne fa di strada a vantaggio del pedone.

Pedoni, vessati, che devono invece poter ritornare a utilizzare Via Ghislanzoni senza passare dall’area del mercato.

Vediamo se si va avanti tutta o indietro tutta. Vediamo se l’avanti tutta, insegna arboriana dello spettacolo leggero ma intelligente, si traduce in atti amministrativi. O se è invece cattiva e poco azzeccata propaganda.

Che fare allora, se il coraggio (detto con somma ironia) di questa Amministrazione, in una fase di campagna elettorale, si traducesse in una indietro tutta, e ripristinasse l’antico?

Perché secondo me bisogna precludere in quel tratto il passaggio alle auto?

A me sembra semplice. Si tratterebbe di farlo diventare un luogo piacevole di incontro e di distensione per i giovani del Politecnico che risiederanno nella vecchia ala dell’ ex – Ospedale. Una via in cui a farla da padrone non saranno più le automobili sia che viaggino sia che siano in sosta, ma i residenti (i giovani universitari) e i pedoni.

Ci potrebbero forse stare anche qualche campetto per attività sportive, magari il beach volley, la pallavolo, il ping pong o ,perché no, degli orti e giardini, ben curati e rispettosi di un certo ordine anche estetico, che –da queste parti con cattivo gusto e in appropriatezza chiamano decoro- non avrebbero bisogno di manutenzione e di spese comunali.

Con un ulteriore problema da risolvere. Le auto in sosta, ultraselvaggia di chi utilizza quegli ambulatori residui, tra cui il CPS e altre sedi di incontro per associazioni, che potrebbero benissimo essere disposti sul piazzale della Piccola, quando il mercato non c’è e unicamente nella parte ora libera, immediatamente vicina a Via Ghislanzoni. Riservando questi spazi unicamente agli utenti e agli operatori. La pedonalizzazione della città è fatta anche di piccole isole e di tanti cuori pulsanti di comunicazione e incontri tra persone.

Sempre che ci sia tempo o lo si voglia trovare in Consiglio Comunale. Per decidere cose che sembrano minimali, ma possono cambiare pezzi di vita ai molti. Specie se giovani ed ospiti della città.

Alessandro Magni