Antonella Ruggiero: emozioni da brivido alla Sagra

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Ci sono brividi e brividi. Quelli che ti corrono lungo la schiena per la frescura di una sera d’estate trascorsa in montagna e quelli che ti entrano dentro fino in fondo al cuore e che te li può regalare solo la musica. A viverli entrambi è stato il numeroso pubblico che martedì sera ha fatto capolino a Barzio, in Valsassina, alla Sagra delle Sagre dove il termometro ha toccato i 15° C (ecco i brividi che scivolano lungo la schiena), mentre sul palco Antonella Ruggiero – vocalist del mitico gruppo dei Matia Bazar – ha regalato momenti indimenticabili suscitando quel tipo di brividi che fanno breccia nel cuore e rinfrescano l’anima. Sul palco insieme a lei Mark Harris, Ivan Ciccarelli e Roberto Colombo.

Un concerto strepitoso, che ha richiamato il pubblico di ieri e quello di oggi, tanti infatti i giovani e giovanissimi che non hanno voluto mancare all’appuntamento.

Antonella prendendo spunto dalla longeva età della Sagra ha introdotto la sua performace spiegando: “come la Sagra c’è da molto tempo e al di là della tradizione ha attraversato i diversi eventi della storia d’Italia, allo stesso modo farò io, compiendo un excursus della mia carriera attraverso la proposizione di alcuni brani che l’hanno caratterizzata”.

E poi via con la musica. Suoni, melodie passando dal sacro, al Pop al Jazz e sopra tutto la voce unica e inconfondibile di Antonella Ruggiero capace di fare magie… di quelle vere.
Si comincia con un una missa luba congolese, il “Kyrie”, poi un mantra indiano e via via fino ad arrivare ai successi conosciuti dal grande pubblico come Vacanze Romane, C’è tutto un mondo intorno, Per un’ora d’amore e ancora Blue Moon fino ad arrivare a cantare Crapa Pelada, trascinante motivo jazz  di Gorni Kramer poi rivisto dal Quartetto Cetra nella versione conosciuta dai più: “canzone – ha puntualizzato la Ruggiero – che venne scritta in un periodo (1936, ndr) quando non si poteva dire ciò che si voleva”… tant’è che il “Crapa Pelada” altri non era che il Duce: Benito Mussolini.

Quasi due ore di spettacolo con buona parte del pubblico incapace di stare fermo: chi ha cantato, chi ha tenuto il ritmo con i piedi e con le mani e c’è stato persino chi, trascinato dalla forza della musica, ha ballato.  Insomma un appuntamento unico e carico di emozione che difficilmente si potrà dimenticare.