Scuola: il giorno dello sciopero, anche i lecchesi in piazza

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Giuseppe Pellegrino - UIL
Giuseppe Pellegrino – UIL

LECCO – E’ il giorno della grande mobilitazione del mondo della scuola: oggi, martedì 5 maggio, personale docente e studenti manifesteranno la loro contrarietà alla riforma della “Buona Scuola” come è stato definito il decreto legge al vaglio del Governo.

Uno sciopero indetto unitariamente dalle sigle sindacali FLC CGIL, CISL scuola, UIL scuola, SNALS e GILDA che hanno organizzato cortei in sette città italiane.

Una riforma che per i sindacati non risolve le criticità del personale scolastico e in modo particolare del precariato: “Chiediamo il rinnovo del contratto fermo dal 2009 e che il decreto rischia di far slittare al 2018, qualcosa di inaccettabile – spiega Giuseppe Pellegrino, segretario lecchese di Uil Scuola e nella segretaria regionale del sindacato – ed è necessaria la stabilizzazione dei precari”.

Su questo punto l’esecutivo, per voce dello stesso premier Renzi, ha ribattuto ai sindacati ricordando le 100 mila assunzioni previste dal piano. “Non cancelleranno il problema dei precari, serve un piano triennale che preveda di occupare tutti i posti disponibili negli istituti. Lecco è una di quelle province con tantissimi precari che già hanno superato i concorsi e ancora non possono insegnare. Abbiamo graduatorie da 500, 600 persone”.

scuola manifestaAltro punto dolente della riforma, secondo Pellegrino, è l’istituzione del dirigente “super-valutatore”, già soprannominato da molti come il “preside sceriffo” che incrementerà i poteri del dirigente scolastico: “Con questa legge – prosegue il segretario di Uil Scuola – il dirigente potrà intervenire personalmente sulla didattica e sul personale, questo non lo accettiamo perché la scuola non si gestisce con un uomo al comando ma in modo collegiale”.

Tra gli aspetti della “Buona Scuola” che i sindacati hanno sottolineato c’è anche la previsione di nuove forme di finanziamento anche per le scuole paritarie, dal 5 per mille alle detrazioni fino a 400 euro all’anno sulle rette, che per i promotori dello sciopero rischiano di incrementare il divario tra scuola pubblica e privata, favorendo quest’ultima.

“Non scioperiamo solo per i precari ma per ridare dignità al mondo della scuola” conclude Pellegrino.

Così, in mattinata è prevista la partenza dalla stazione di Lecco di quanti raggiungeranno Milano in treno per sfilare in corteo. L’obiettivo del sindacato è quello di coinvolgere nella mobilitazione almeno il 60% del personale scolastico degli istituti lecchesi.