LECCO – Torna il premio letterario internazionale al romanzo storico “Alessandro Manzoni”, organizzato dall’associazione nazionale 50&Più di Confcommercio Lecco, quest’anno è alla sua XI edizione, caratterizzata dalla novità dell’introduzione di una giuria popolare a cui spetterà il verdetto finale per affidare il premio a uno dei tre autori mandati in finale dalla giuria “classica”.
Il premio letterario “Alessandro Manzoni è nato nel 2005 con lo scopo di valorizzare la storia e la cultura del territorio lecchese, profondamente legato alla figura e all’opera di Manzoni che ha deciso di ambientare proprio a Lecco il suo più celebre romanzo “I Promessi Sposi”. Nel 2008 viene istituito il Premio alla Carriera attribuito annualmente ad una importante e prestigiosa personalità che “ha in modo visibile perseguito e rappresentato ideali di alto impegno culturale e civile”.
L’anno scorso a vincere il riconoscimento “Alessandro Manzoni” fu Fausta Garavini con “Le vite di Monsù Desiderio” edito da Bompiani, mentre il Premio alla Carriera è stato assegnato a Giulia Maria Mozzoni Crespi, fondatrice e presidente onorario del Fai.
La novità per questa XI edizione è l’introduzione di una giuria popolare, composta da 50 giurati scelti nell’ambito delle librerie presenti nel territorio lecchese (Cattaneo, Ibs, Libreria Volante, Parole nel Tempo di Lecco, Perego Libri di Barzanò e La Torre di Merate), che avranno il compito di decidere il vincitore finale del premio, a tal proposito interviene il sindaco Virginio Brivio: “L’introduzione di una giuria popolare permette il coinvolgimento dei lecchesi, gli organizzatori del Premio Letterario hanno saputo rinnovarsi pur mantenendo il tradizionale connubio della cultura del nostro territorio con il Manzoni. Confcommercio ha scelto di continuare ad investire in questo segmento culturale, ha saputo non solo vegliare il fuoco del successo riscontrato negli ultimi anni, ma ha anche aggiunto nuova legna da ardere”.
La giuria popolare dovrà scegliere tra i tre titoli selezionati dalla “giuria classica”, anch’essa rinnovata per questa edizione. Ermanno Paccagnini, il presidente della giuria, insieme a, Gian Luigi Daccò, Gianmarco Gaspari e Giovanna Rosa, che avevano già fatto parte della giuria nelle scorse edizioni, più i nuovi giurati Luigi Mascheroni, Stefano Motta, Mauro Novelli e Alberto Cadioli hanno scelto di sottoporre al voto popolare tre romanzi storici che riguardano la storia contemporanea, del periodo che oscilla tra gli anni ’40 e gli anni ’60: “1960” di Leonardo Colombati (edito da Mondadori), “L’eco di uno sparo” di Massimo Zamboni (Einaudi) e “Il tempo migliore della nostra vita” di Antonio Scurati (Bompiani).
“Tendenzialmente si pensa che il romanzo storico sia quello che si riferisce a periodi lontani come il Medioevo – spiega Stefano Motta, componente della giuria classica – mentre per quest’anno noi giurati ci siamo trovati d’accordo nello scegliere opere che hanno preso in considerazione la storia del Novecento. In questo tipo di romanzo il confine tra cronaca e storia diventa liquido, cosa che contribuisce a svecchiare il concetto stesso di romanzo storico, probabilmente favorendo anche l’avvicinamento di un pubblico di lettori più ampio e variegato. La scelta di concentrarsi su romanzi storici ‘contemporanei’ è in linea anche con lo spirito di Alessandro Manzoni, autore spesso relegato solo al suo romanzo ‘I Promessi Sposi’, ma che in realtà è stato anche un grande sperimentatore letterario, come dimostra l’opera meno conosciuta ‘La Colonna Infame’, innovativa sia nello stile che nell’uso delle fonti”.
Il romanzo “1960” è ambientato nella Roma della XVII Olimpiade: una ricostruzione storica unita all’invenzione romanzesca contribuiscono a creare l’affresco di un’epoca e, al tempo stesso, danno vita a un thriller incalzante. L’autore è Leonardo Colombati ed è redattore della rivista “Nuovi Argomenti”, ha scritto per diverse testate, tra cui “Corriere della Sera”, “Il Giornale” e “Vanity Fair”e attualmente collabora a “IL”, mensile de “Il Sole-24 Ore”. L’“L’eco di uno sparo” narra invece la storia di Ulisse, squadrista e membro di un direttorio del fascio, che nel febbraio 1944 cade dalla bicicletta colpito alle spalle. Diciassette anni dopo, un’altra pallottola uccide il partigiano che sparò quel giorno, ma a impugnare l’arma è un compagno, un ex gappista responsabile a sua volta dell’uccisione di Ulisse. L’autore è Massimo Zamboni, scrittore e chitarrista-cantautore per i CCCP e i CSI, che affronta la storia dolorosa della sua famiglia e racconta il volto di un intero Paese, col suo eterno ripetersi di soprusi e vendette. Il “Il tempo migliore della nostra vita”, infine, racconta la storia di Leone Ginzburg, fondatore della casa editrice Einaudi, che rifiuta di giurare fedeltà al fascismo e imbocca la strada che lo condurrà a diventare un eroe della Resistenza. L’autore è Antonio Scurati, ricercatore allo Iulm di Milano e coordinatore del Centro studi sui linguaggi della guerra e della violenza, inoltre Scurati è editorialista della “Stampa”, columnist di “Internazionale” e nel 2005 ha vinto il premio Campiello con il romanzo “Il sopravvissuto”.
Le tre opere passeranno ora al vaglio della Giuria popolare e la premiazione, con la proclamazione del vincitore, si svolgerà domenica 8 novembre al Teatro della Società di Lecco.
“Confcommercio Lecco ha voluto valorizzare le librerie del territorio – conclude Eugenio Milani, presidente di dell’associazione 50&Più di Lecco – perché sono importanti presidi di cultura e perché resistono con tenacia nonostante il difficile momento di crisi economica. Come ogni volta che si ha a che fare con delle novità, anche per l’XI edizione del Premio Letterario ‘Alessandro Manzoni’ ci saranno dei dovuti aggiustamenti da compiere, ma è un anno che stiamo lavorando a questo progetto e siamo forti dei riscontri positivi avuti negli scorsi anni, dimostrati anche delle numerose opere che le case editrici ci hanno inviato con la volontà di partecipare a questa nostra manifestazione”.