Al Barcaiolo e al Mojito il “caffè sospeso” diventa pranzo per i bisognosi

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La cassa del ristorante Barcaiolo con i contenitori per le offerte del "pranzo sospeso"
La cassa del ristorante Barcaiolo con i contenitori per le offerte del “pranzo sospeso”

 

Massimo Sesana
Massimo Sesana

LECCO – In città si pesca dalla tradizione partenopea per dar vita a un bel progetto di solidarietà: Massimo Sesana, titolare del bar Mojito e del ristorante “Barcaiolo”, ha pensato di portare a Lecco e amplificare l’usanza del “caffè sospeso” e, in collaborazione ai servizi sociali del comune di Lecco, ha messo in campo il progetto “pranzo sospeso” per poter garantire il pasto alle persone in difficoltà.

A Napoli vi è la lunga tradizione del “caffè sospeso”, ovvero i clienti che lo desiderano ordinano il proprio caffè e ne pagano due, in modo che possa essere offerto a qualcuno che non ha i soldi per poterselo permettere. Lo scorso gennaio, con l’associazione di volontariato “Qualcosa in più”, il lecchese Massimo Sesana ha voluto prendere questo buon esempio e ha ideato il “pranzo sospeso”: nei due esercizi commerciali di sua proprietà, il bar Mojito di viale Turati e il ristorante “Barcaiolo” di Pescarenico, i clienti possono decidere di pagare un pasto, o comunque lasciare un’offerta, che poi verrà destinata ai bisognosi. All’iniziativa ha deciso di collaborare il comune di Lecco che, tramite i servizi sociali, individua le persone che più ne hanno bisogno e li indirizza nei locali di Sesana.

 

Il "pranzo sospeso" è spiegato nel menù del ristorante
Il “pranzo sospeso” è spiegato nel menù del ristorante

 

“Sono venuto a conoscenza del ‘caffè sospeso’ che si usa lasciar pagato nei bar di Napoli – racconta Massimo Sesana – e ho pensato che avrei potuto fare la stessa cosa, ma riferita ai pasti, perché se il caffè è un piacere, il pranzo è una vera e propria necessità e in un momento di crisi come questa sono davvero tante le persone che hanno difficoltà economiche talmente gravi da dover rinunciare ai pasti, così con l’associazione di volontariato ‘Qualcosa in più’, attiva sul territorio da un decennio, abbiamo attivato questo progetto”.

 

Il ristorante "Barcaiolo" di Pescarenico
Il ristorante “Barcaiolo” di Pescarenico

 

L’iniziativa ha colto subito il favore del comune di Lecco, ma anche quello dei cittadini che quotidianamente dimostrano la loro generosità lasciando le offerte in denaro per il “pranzo sospeso”: nel mese di luglio, nei due locali di Sesana sono stati raccolti complessivamente 825 euro, che permettono di sfamare circa 100 persone, come spiega Sesana: “Mensilmente, insieme agli operatori dei servizi sociali del Comune, apriamo i contenitori delle offerte, in base alla cifra raccolta vediamo quanti pasti posso garantire. A questo punto gli operatori individuano le persone più bisognose e la frequenza settimanale con cui potranno venire nel mio ristorante per consumare i pasti che sono stati loro gentilmente offerti”.

Grazie all’idea di Massimo Sesana una tradizione del sud Italia è sbarcata al nord e con la generosità dei lecchesi ha potuto prendere il largo.