La Nostra Famiglia apre la nuova sede: “Un gesto d’amore”

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LECCO – Il 21 marzo del 1970 nasceva il primo centro di rieducazione motoria nel quartiere di San Giovanni, oggi, a distanza 45 anni, la Nostra Famiglia continua la sua attività di assistenza sanitaria a Lecco e per le famiglie lecchesi, inaugurando il nuovo centro di riabilitazione in via Belfiore.

Una struttura di circa 2000 mq di superficie distribuita su tre piani, al confine tra i rioni di Germanedo, Acquate e Castello, dove la Nostra Famiglia proseguirà nell’aiuto ai malati e in particolare ai bimbi seguendo i principi del Beato Luigi Monza, parroco di San Giovanni dal 1936 al 1954, ispiratore dell’attività dell’associazione.

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Il nuovo centro, inaugurato sabato mattina alla presenza dell’autorità cittadine e di numerosi utenti,  porterà il nome della dott.sa  lecchese Zaira Spreafico,  prima presidente della struttura di San Giovanni, una scelta che vuole rimarcare l’intenzione della Nostra Famiglia procedere sul percorso da lei iniziato, ovvero ricordare, attraverso un’attività al servizio dei più piccoli, la figura e la testimonianza del sacerdote lecchese.

La presidente Alda Pellegri
La presidente Alda Pellegri

“Il sogno di Don Luigi Monza era quello di dare ai disabili e alle loro famiglie ciò di cui avevano bisogno – ha spiegato l’attuale presidente  Alda Pellegri – Questo centro è un atto di amore e questa giornata, con così tante persone presenti, è una stretta di mano ai bimbi e ci fa capire quanto per noi siano importanti”.

La  nuova struttura è dotata di nuovi spazi e attrezzature: box per la fisioterapia, una palestrina ed una seconda palestra più grande al terzo piano,  laboratori di logopedia, attività di neuropsicomotricità, di riabilitazione neuropsicologica, psicoterapia; inoltre, il tetto dell’edificio è stato trasformato in uno spazio verde di prato sintetico, che permetterà di svolgere attività all’aperto con un panorama incantevole sulle montagne che circondano la città.

“Non era scontato che questi servizi restassero a Lecco – ha sottolineato il sindaco Virginio Brivio – Per noi, la presenza rinnovata della Nostra Famiglia rappresenta un tassello importante per ‘Lecco città dei servizi’. La realizzazione di questo centro è inoltre un esempio di come poter riutilizzare e valorizzare al meglio spazi esistenti della città”.

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La struttura sorge infatti su un’area  dismessa ed è stata realizzata in circa  due anni dall’azienda di costruzioni Valassi: “Complessivamente i lavori sono durati 20 mesi, la metà per la parte strutturale ed altri dieci per rivestire l’edificio – ha spiegato il costruttore, Paolo Valassi – abbiamo avuto molta cura per l’aspetto energetico ma anche riguardo all’isolamento acustico, per garantire  così una maggiore tranquillità alle attività del centro”.

Paolo Valassi e la direttrice Alessandra Bonanomi
Paolo Valassi e la direttrice Alessandra Bonanomi

Attualmente la sede di Lecco ha incarico 903 utenti, di cui 804 bambini e 99 adulti ed ogni mese effettua 3800 interventi.  “Potremmo definire il nostro centro un porto – ha spiegato il responsabile medico Paola Olivari  – un luogo sicuro dove essere accolti, accuditi,  accompagnati di nuovo verso la propria vita. Un centro che risponde ai bisogni primari dei bimbi e delle loro famiglie, con grande professionalità e umanità”.

“Fare il bene partendo dalle piccole cose, come ci ha insegnato don Luigi Monza – ha proseguito la direttrice Alessandra Bonanomi  – perché ognuno di noi sente la propria responsabilità sul futuro di questi bambini”.

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Un affetto che gli stessi genitori dei piccoli pazienti hanno saputo cogliere e a loro volta dare al personale medico che li ha aiutati in questi anni. “Nel buio in cui stavamo camminando abbiamo trovato in loro un faro che ha saputo illuminarci e sostenerci, nonostante sembravano poche le speranze di vedere crescere i miei bambini – ha spiegato Laura, mamma di Matteo e Alessia, entrambi colpiti da distrofia muscolare – ci sono stati vicini in questo percorso ed oggi Matteo ha 19 anni, è in sedia a rotelle, e si scriverà  al suo primo anno di università”.

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