Didattica aperta: lanciato il nuovo progetto del Liceo Leopardi

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Prato, Meroni, Agostoni, Cordoba, Salerno

LECCO – Scuola, università e impresa si incontrano nella “didattica aperta” del Liceo Leopardi, il progetto che proprio giovedì sera è stato presentato ai genitori.

Tutti gli studenti di tutte le classi del Liceo saranno implicati da protagonisti in otto percorsi che investono le realtà culturali e imprenditoriali che hanno a che fare con le diverse materie di studio.

“Per educare ci vuole un villaggio” con queste parole di Papa Francesco il preside Giuseppe Meroni ha descritto l’orizzonte entro il quale si inserisce l’iniziativa.

“E’ necessario connettere sempre di più la scuola con tutta la realtà implicando figure del mondo delle Università, delle Imprese e i Centri di Ricerca. L’attività scolastica non è delegabile dal punto di vista culturale alla scuola soltanto; ma siccome la cultura è una riflessione critica e sistematica di una esperienza, grande è l’apporto che può e deve dare anche il mondo esterno alla scuola”.

In ogni ambito disciplinare sono stati elaborati percorsi specifici – che è possibile vedere nel dettaglio sul sito della scuola- che saranno svolti quest’anno dagli studenti sotto la supervisione dei docenti del Liceo.

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I progetti  spaziano da collaborazioni con le Facoltà universitarie di Lettere, Filosofia e Fisica fino a coinvolgere anche gli ambiti delle accademie teatrali, delle imprese, di studi di commercialisti e fotografi.

Alla serata sono intervenute alcune delle numerose figure esterne alla scuola implicate nei progetti, come don Enzo Prato, docente di Teologia Fondamentale a Como e alla Facoltà Teologica di Milano, Alina Cordoba, direttrice del Campus Life del Politecnico di Lecco, Domenico Salerno, ricercatore di Biofisica e nanotecnologie all’Università Milano Bicocca, Silvano Ilardo, regista e Direttore dell’Accademia Teatrando e infine il noto fotografo lecchese Gianni Peverelli.

“In questo movimento di uscita dei ragazzi e di protagonismo cerchiamo di accompagnarli a verificare da soli i percorsi suggeriti e ad impegnarsi fattivamente con le ipotesi di lavoro indicate” ha concluso Meroni “l’invito ad implicarsi in questo percorso è rivolto a tutta la città: questa sera è solo l’inizio”.