
LECCO / MERATE – Rimasto cieco dall’occhio destro pochi giorni dopo un intervento “di routine” aveva deciso di sporgere querela avanti il Tribunale di Lecco, ma il Pubblico Ministero aveva richiesto l’archiviazione del caso.
Mercoledì mattino invece il Gip Paolo Salvatore ha rigettato la richiesta di archiviazione disponendo un supplemento di indagini sull’episodio.
La vicenda risale a quattro anni fa: era il 1 marzo 2012 quando Cesare Grassini si sottopose (presso il presidio ospedaliero di Merate) ad un intervento chirurgico per rimuovere una ciste sotto la palpebra dell’occhio destro.
Un intervento definito di routine e piuttosto semplice dal suo medico, ma i cui effetti, per il paziente, sono stati devastanti: tornato a casa, infatti, in meno di due giorni l’uomo ha perso completamente la vista dall’occhio destro, a causa di un’emorragia, imputabile all’operazione chirurgica.
Immediato l’esposto per lesioni personali colpose presentato nei confronti del medico, per il quale il pm Silvia Zannini aveva richiesto l’archiviazione.
Mercoledì invece, dopo una lunga udienza in camera di consiglio, il giudice per le indagini preliminari ha rigettato la richiesta di archiviazione, disponendo un supplemento di indagini sugli “effetti devastanti” avuti dall’emorragia conseguente all’operazione chirurgica che ha causato la completa cecità all’occhio destro.
Sei mesi di tempo per condurre ulteriori ed approfondite verifiche su quanto successo durante quel “routinario” intervento all’occhio.
Grande la soddisfazione (e la sorpresa) dell’avv. Alessandro Dell’Oro presente in udienza: “Devo dire che ci ha fatto piacere trovare un Gip che ha valutato con attenzione la documentazione del procedimento in esame giungendo alla decisione di negare l’archiviazione. I danni subiti dal sig. Grassini a seguito di quell’operazione sono facilmente immaginabili”.
Lo stesso legale, che ha agito con un collegio difensivo in sede civile nei confronti dell’Azienda Ospedaliera di Lecco e del medico che ha effettuato l’operazione, si augura che a breve possa essere riconosciuto il giusto risarcimento per i danni patiti dal suo cliente e anche dai familiari per un episodio definito “increscioso e gravissimo”.

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