Chiuso non ci sta, striscioni di protesta: “La scuola resta qua”

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La scuola elementare di Chiuso dove la protesta dei genitori è già iniziata

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LECCO – La protesta a Chiuso è appena iniziata: lo fanno capire bene gli striscioni apparsi lunedì di fronte alla scuola Torri Tarelli e sul cavalcavia che sovrasta corso Bergamo.

L’ipotesi di chiusura della primaria ha già sollevato le critiche dei genitori e del personale scolastico, messe nero su bianco in una lettera diffusa ai giornali (vedi articolo).

Al centro delle proteste il piano di riorganizzazione scolastica, ancora non redatto dall’amministrazione comunale, che potrebbe prevedere la chiusura della scuola elementare di Chiuso. L’assessore all’Istruzione, Salvatore Rizzolino, aveva fatto presente questa possibilità durante una visita all’istituto, avvenuta nelle scorse settimane.

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“Nulla è stato ancora deciso – ribadisce l’assessore – la riorganizzazione dei plessi scolastici è però nel programma di questa amministrazione ”.

Se chiusura sarà, precisa Rizzolino, non avverrà prima del 2017. Nel frattempo indiscrezioni riportate dalla stampa rivelerebbero il possibile riutilizzo dell’edificio scolastico come scuola di italiano per i migranti, oggi già presente a Maggianico e che potrebbe trovare alla Torri Tarelli una nuova sede insieme ad altri servizi sociali.

Un’ipotesi smentita categoricamente dall’assessore Rizzolino, c’è chi però si interroga sul futuro della scuola se, tra due anni, dovesse effettivamente restare vuota.