
LECCO – Spacciavano eroina e hashish, ma anche cocaina secondo i carabinieri che martedì hanno fatto irruzione nella casa di Malavedo di corso Monte San Gabriele (lungo la vecchia Lecco – Ballabio) che faceva da deposito della droga per alcuni pusher arrestati nello stesso giorno dagli uomini dell’Arma.
A finire in manette il 19enne marocchino Sila Youssef, senza fissa dimora ma regolare sul suolo italiano, e il 32enne Andrea Colombo, di Ballabio, entrambi pregiudicati. Altri due soggetti, stranieri e clandestini, sono al momento ricercati dai militari.

Le indagini erano iniziate intorno alla metà del 2015 e si sono concluse con il blitz della scorsa mattina in un’abitazione dove è stato trovato il 19enne marocchino e la droga: ben 4 kg di hashish, 370 grammi di eroina e 17 mila euro in contanti, frutto, secondo gli inquirenti, di una fiorente attività di vendita dello stupefacente.
Quello di Malavedo, spiega il maggiore Gaetano La Rocca, comandante della compagnia dei carabinieri di Lecco, era “un vero e proprio nascondiglio, al quale siamo arrivati dopo lunghe indagini, e non era riconducibile all’arrestato”. Il proprietario dell’abitazione risulta estraneo alle indagini.
Il 19enne si era barricato in casa , con tanto di machete, e per entrare nell’appartamento i carabinieri hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco che hanno aperto la porta d’ingresso, consentendo ai militari di procedere all’arresto.
Il ballabiese invece, prima cliente e poi entrato in affari con il pusher, è stato rintracciato in una comunità di recupero alla quale aveva deciso di accedere di sua spontanea volontà.
Se la base degli spacciatori era a Malavedo, i luoghi dove veniva smerciata la droga era invece a Ballabio, lungo i tornanti che portano ai Piani Resinelli e sulla strada per Morterone. Da qui il nome dell’operazione “Curve Stupefacenti”.
“I luoghi dello spaccio erano accuratamente scelti – prosegue il maggiore – dai quali era possibile tenere d’occhio la situazione e l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine”.

Lo stupefacente veniva acquistato nel milanese e giungeva a Lecco attraverso la Statale 36, i clienti arrivavano invece dalla provincia, dalla Valsassina e addirittura dalla Valtellina per acquistare la droga. I carabinieri ne hanno identificati un centinaio, di ogni età ed estrazione sociale e, come sempre più spesso capita, si sono verificati casi in cui consumatrici abbiano pagato con il sesso la propria dose.
Una “pizza”, “latte” o “caffè”, quella “bianca”, quella “nera”, “mezza” o “intera”, sono alcuni dei codici che usavano clienti e spacciatori per accordarsi sul tipo di droga e il prezzo. Un giro d’affari stimato dai militari in 40 mila euro al mese.
L’accusa nei confronti dei due arrestati è di concorso in detenzione e spaccio di stupefacenti. Al 19enne marocchino è stato contestato anche il porto abusivo di arma, per il machete di cui è stato trovato in possesso e che era sua abitudine mostrare alla clientela per intimidirla ed evitare che potessero tirargli brutti scherzi.
[clear-line]
ARTICOLI CORRELATI
09 marzo – Malavedo: “blitz” dei carabinieri, 2 arresti e droga sequestrata

RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL






































