Scuole Paritarie: Panzeri replica a Magni e Parisi

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LECCO – Di seguito la controreplica sul tema delle scuole paritarie di Giancarlo Panzeri presidente Associazione Scuole dell’Infanzia Paritarie di Lecco, ai consiglieri Alessandro Magni e Viviana Parisi che a loro volta avevano risposto ad un intervento dello stesso Panzeri. 

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Giancarlo Panzeri presidente Associazione Scuole dell’Infanzia Paritarie di Lecco

Dopo la lettura dell’articolo pubblicato su “Lecconotizie” dalla coppia Magni-Parisi (vedi articolo) a commento di quello apparso a mia firma sul tema delle scuole dell’infanzia paritarie e della convenzione stipulata con il Comune qualche settimana prima (vedi articolo), per un attimo il mio pensiero è stato quello di “lasciar perdere… non vale la pena rispondere”, poi ho deciso per il contrario perché, una cosa è la libera espressione di opinioni e pensieri, altra cosa è l’attacco personale e l’offesa che, in questo caso, coinvolge oltre a me tutti quelli che a Lecco ed in Italia e sono decine di migliaia, si impegnano, volontari o no, a favore di queste scuole che fanno parte a pieno titolo del servizio scolastico pubblico italiano.

Punto per punto, dettagliata, supportata da tabelle e dati ufficiali (magari un po’ lunga ma necessaria), la mia risposta a questo intervento che ha superato ogni limite, che trasuda di livore, superficialità, rozzezza, ideologia e demagogia, non è scendere in basso ma voler tenere alto e riaffermare il valore del rispetto e non permettere che vengano travisate verità e realtà.

Per una lettura più scorrevole faccio solo brevi cenni ai punti del testo Magni-Parisi che metterò “virgolettati” ritenendo che chi legge ne sia già a conoscenza oppure possa “incrociarlo”.

Punto 1) “Lettera da nessuno richiesta…”. Questo appunto è curioso e preoccupante allo stesso tempo. I due professori in pensione vorrebbero dire che un intervento spontaneo, “libero” e non offensivo su un giornale non si può fare se non è richiesto? Chi è quell’organismo che dovrebbe chiederlo e magari censurarlo o oscurarlo? Una commissione da loro presieduta?

Punto 2) …”A giustificazione della sua anima pia…”…ehm… Magni, Parisi, (chiedo scusa agli altri lettori) : ma che c..zo scrivete? Anima? Mi avete già condannato a morte e mi considerate già defunto? Senza nemmeno farmi passare qualche anno di purga nei Gulag come ai vecchi tempi?

Punto 3) ”…Senso di colpa….pacco…partita a poker…”. Questa affermazione è grave ed offensiva… perché presuppone la consapevolezza mia e di tutti i 15 presidenti delle paritarie di Lecco, di cui sono solo “portavoce”, di mentire sapendo di mentire…a danno delle famiglie di Lecco. Pazzesco! Ce l’hanno insegnato i nostri padri che non è bello “farlo notare” quando si fa qualcosa gratuitamente e con il cuore ma in questi decenni forse, il nostro lavorare troppo in silenzio (fino ad ora) non ha contribuito a far conoscere la realtà delle nostre scuole A tutti gli effetti, noi presidenti abbiamo la responsabilità economica civile e penale per tutto quello che accade all’interno delle scuole, siamo direttori + amministratori, spesso anche addetti alle manutenzioni insieme a qualche papà…specialisti nello spurgo dei wc dei bambini, di sabato, durante le ferie, lo facciamo gratuitamente e con orgoglio, non vogliamo niente, (se fossimo però dirigenti statali?) non vogliamo nemmeno essere ringraziati perchè lo sentiamo come un “dovere”, ci crediamo, ci basta sapere di aver contribuito a migliorare qualcosa nella vita della nostra città. Magni, Parisi, perchè mai dovremmo avere un senso di colpa..? il vostro ragionamento non sta in piedi nemmeno un po’: come potremmo essere capaci di “Tirare un pacco” a quelli per i quali ci stiamo sacrificando? dottor Jekyll e mr. Hyde? O semplicemente pazzi da ricoverare? E invece di lanciare accuse infondate, avete mai dedicato un po’ di tempo per approfondire veramente quali sono i costi a carico del comune di Lecco per le scuole statali? (allego tabella- fonte comune di Lecco) Nel 2015, sono stati in totale solo per coprire manutenzioni ed utenze oltre 1.780.000 euro e la quota riguardante le scuole dell’infanzia da integrare con costi di affitti, oneri finanziari, quota costi pasto, quota costo personale comunale e ammortamenti supera abbondantemente il costo annuo/bambino riconosciuto dal comune alle paritarie. Per le casse del Comune di Lecco quindi, le scuole statali non sono proprio un “affare” rispetto ai nostri “asili” , la cui presenza ben radicata e distribuita sul territorio cittadino nei decenni scorsi ha evitato al comune di lecco la disgrazia (economica) di dover costruire e gestire direttamente scuole dell’infanzia comunali (tutti i costi di gestione a carico del comune) come accaduto in tante altre città italiane (285 scuole comunali solo in Lombardia).

Punto 4)…”Soldi e solo soldi..”…e no, cari professori. Vorrei ricordare che siete voi che portate sempre, ad ogni intervento, l’argomento sui soldi spesso sparando a casaccio e con termini poco contabili e senza senso… “una marea…” ed anche la vostra petizione contro i non residenti si imperniava e sbandierava la necessità in un “taglio di 300.000 euro” all’anno nella convenzione nella speranza di raccogliere qualche firma in più toccando la gente nei portafogli.

Punto 5)…”Garantire a tutti i bambini della citta…”… Qui probabilmente l’agitazione di voler rispondere in tempo zero alla mia “letterina” non vi ha permesso di leggere bene e memorizzare il passaggio iniziale in cui chiarisco che oltre alle scuole paritarie a Lecco ci sono anche 5 statali…

Punto 6)…”Scuole statali gratuite”… (quasi gratuite a Lecco le famiglie pagano un contributo pasto medio di 600/700 euro/anno circa). Qui affrontiamo il nocciolo della questione. Il vero problema da risolvere a Lecco e in Italia: le scuole dell’infanzia Paritarie hanno dei costi “standard” nettamente inferiori alle statali o alle comunali e svolgono un servizio pubblico che, per mancanza di strutture e di fondi, lo stato non può e non vuole erogare (vedi allegato, fonte ministero istruzione). La questione centrale, cari Magni e Parisi, non è avere più scuole dell’infanzia statali per avere più scuole gratuite ma, perchè le scuole dell’infanzia “paritarie” non devono, non possono essere gratuite? La realtà è che, in Italia, nonostante la legge sulla parità scolastica sia stata varata da 16 anni, non è ancora stata attuata sotto l’aspetto economico perchè non si è proceduto, come invece è stato fatto nel resto d’Europa, verso un vero consolidamento del sistema pubblico integrato statali-paritarie (allegato approfondita analisi del dott.Lorenzetti). Francia, Spagna, Germania, Austria, Belgio, Olanda, paesi del nord Europa, paesi dell’ex blocco comunista, hanno una vera una “libertà di scelta” ed in quei paesi, frequentare una statale o una paritaria per l’utente ha gli stessi costi (bassissimi) se non la gratuità totale! Magni, Parisi, siete pronti a lottare fianco a fianco con noi affinchè lo Stato si faccia carico dei costi delle paritarie come negli altri stati europei così da alleggerire il peso che grava sul comune di Lecco e sulle famiglie di Lecco? La risposta la leggo già nelle vostre menti. Risparmiate l’inchiostro.

Punto7) “Tratti xenofobici… antipopolari… evasione… pochi bambini stranieri… composizione sociale dei frequentanti… scale di reddito…” Considerazioni aberranti, false, offensive, che affondano le radici nella diffidenza, nella voglia di divisione, nella penombra… Ma per fortuna la realtà è l’opposto di quello che adombrano malignamente Magni e Parisi mentre chiedono dati “segreti” che segreti non sono e non possono esserlo nel rispetto della trasparenza imposta dalla normativa sulla “parità” ma soprattutto dalla nostra coscienza. Dati consultabili presso il Comune o addirittura on-line …magari sbattendosi un po’a cercarli. Ecco qualche dato che sorprenderà e forse deluderà i miei 2 giudici …Gli stranieri residenti a Lecco che frequentano le nostre scuole sono 80 con una percentuale di oltre il 10% sul totale dei frequentanti residenti che è un dato in linea con la media della nostra zona (vedi pagina 27 tabella servizio statistico ministero), la retta media è 170/180 euro/mese (vedi tabella rette in vigore/fasce reddito) e per quanto riguarda l’evasione scolastica a Lecco, i dati disponibili direbbero che è a zero essendo il numero totale dei residenti frequentanti le statali + le paritarie (1250) perfettamente sovrapponibile ai residenti in età 3-6 anni (vedi statistiche ufficiali del comune Lecco allegate). Comunque sul dubbio che assilla i due inquisitori e cioè, “c’è evasione perché non ci sono abbastanza scuole statali gratuite per chi non può pagare?”, vorrei tranquillizzarli facendo loro sapere che, se una famiglia, italiana o no, è in difficoltà e non ce la fa a pagare la nostra retta minima (i 4 euro al giorno del pasto), non solo ci si accorda già in fase di iscrizione, sul dare quello che possono e quando possono ma, non sono pochi i casi in cui oltre a non incassare nulla abbiamo dato e diamo una mano anche a casa.

Punto 8) …”La scusa dei disabili… distribuiti per mantenere in vita le piccole sezioni”… No, questo va oltre, questo è troppo, accusarci di ”usare i bambini”. Ma quale odio vi rode dentro per poter pensare queste cose? Stiamo parlando di scuole, di bambini fragili, di famiglie che devono essere aiutate e sostenute. E questa sparata, non nuova, ripetuta ancora adesso, è tanto più imperdonabile perché durante un incontro a casa mia una mattina di qualche mese fa (mi illudevo di aver chiarito almeno un po di cose) avevo spiegato a Magni il perché fosse una affermazione totalmente falsa e gli avevo chiesto di non ripetere più una bestialità del genere, su un argomento così delicato. Il nostro servizio ai bimbi diversamente abili è da anni una eccellenza riconosciuta a tutti i livelli, è curato e coordinato dalla dott.ssa Serafina Secchi che oltre ad una esperienza trentennale in questo ambito, collabora con l’università statale di Milano nella formazione di specialisti nel settore. Le tante famiglie che dopo attente valutazioni scelgono di iscrivere da noi questi bambini più delicati, è per noi motivo di gratificazione e stimolo per migliorare sempre di più.

Punto 9) “Insegnanti delle paritarie in fuga …” Il taglio secco ed immediato di 300.000 euro alla convenzione da voi proposto, avrebbe provocato la chiusura sicura di qualche scuola con il licenziamento in toto dei dipendenti, immolati sull’altare della ragion di stato e magari l’impossibilità di avere posti a scuola per tutti i bambini di Lecco… Ora state dicendo che siete preoccupati per la loro professionalità? Ma a chi volete tirare questo pacco? Certo, è innegabile che con il calo demografico e la necessaria riduzione del numero delle sezioni per far quadrare i bilanci delle scuole, dovremo fare i conti con qualche persona in esubero ed è quindi più che normale se qualche insegnante che ne abbia i titoli possa/voglia passare alle dipendenze dello stato, dove è risaputo però che la realtà è l’opposto di quanto da voi affermato in quanto alle statali è più difficile veder riconosciuto il proprio impegno personale, la propria dedizione, le proprie competenze e la propria professionalità certo, si prendono un po’ piu di soldi e si fanno meno ore e soprattutto non si verrà mai licenziati. La fuga non esiste (zero casi nell’ultimo anno su 150 dipendenti). Sciacallaggio allo stato puro? Terrorismo informativo?

Che delusione Sandro!

Gli eventi, gli intrecci, gli incontri della vita sono imprevedibili e spesso curiosi. Anche per quanto riguarda i cognomi. Adesso ad esempio sto respingendo le accuse di un Magni che mi attacca ma, qualche anno fa invece, a cavallo tra gli anni 80 e 90, un altro Magni è stato il mio riferimento e la mia guida mentre fianco a fianco per 8 anni condividevo con lui l’impegno di “Consigliere di Zona”. Sempre disponibile e mai superficiale, sempre pronto a ricordare a tutti i valori veri dell’impegno al servizio degli altri, deciso e a testa alta nell’affrontare le difficoltà. A questo Magni devo molto, il suo nome è Anacleto ed è il padre di Sandro… Grazie Anacleto Magni.

Giancarlo Panzeri
Presidente Associazione Scuole dell’Infanzia Paritarie di Lecco