LECCO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Alessandro Magni, in replica a quella di Panzeri, presidente delle scuole paritarie della provincia di Lecco (leggi qui). Il tema del dibattito riguarda il contributo del Comune alle scuole paritarie.
“Precisato che questa volta scinderò le mie responsabilità da Viviana anche perché pesantemente tirato in ballo sul piano personale. Precisato inoltre che per non approfittare della pazienza e dell’interesse dei lettori non replicherò più ad un altro intervento del Panzeri.
Precisato altresì che il Panzeri è costretto a “scendere in basso” per rispondere alle nostre obiezioni, senza mai riuscirvi e convincere con dati che evidentemente non sa ben maneggiare; chiarito infine che non è lui il nostro interlocutore, intendo entrare nel merito delle “costatazioni” e “contestazioni.
Soprassiedo ai problemi di proiezione psicologica, per cui si attribuiscono all’ “altro” (io e/o Parisi) tutte le nefandezze psicologiche di cui è affetto l’interessato, specie a seguito di delusioni che sono il risultato di illusioni, alle quali mai ho dato nessuna ragione. Neppure nella visita (suo invito) a casa del Panzeri.
Detto questo non stava scritto da nessuna parte che saremmo diventati “professori” affetti da rozzezza, ideologia, demagogia e chi più ne ha più ne metta.
L’uomo è chiaramente uno che a priori sta nel giusto, dalla parte giusta della storia (cronaca), quella dei temporanei vincitori. E che non sopporta il contradditorio. Tutto questo non invalida le nostre (mie) ragioni. Egli è per definizione un buono e ….volontario…per di più. Un’anima pia, per l’appunto. Che non sa che le anime , dal suo punto di vista, preesistono alla morte, e sono la base della personalizzazione. Più laicamente, non gli lasciamo dire che oggi è senza psiche o mente (traduzione di anima), né gli auguriamo i Gulag né l’inquisizione, che non ci appartengono. Si assuma le sue responsabilità. Dopo che è entrato in un dibattito di cui ha inagurato la scena, per farsi riconoscere come il vero vincitore, ovvero il prode rappresentante.
Dopodichè non mi faccio intimidire da assalti nevrotici. Da esibire a fronte dei suoi rappresentati
Veniamo al dunque. Alla fine il nostro, dopo aver incassato i soldi, è ritornato all’inizio. Da utilitarista è ritornato idealista. Ovvero alla libertà di scelta. Anche da noi, pur con un altro senso, tante volte richiesta. Soprattutto a vantaggio di chi ne è privato in ragione del fatto che le scuole dell’infanzia statali non sono sufficienti.
Detto questo ribadisco che noi non abbiamo mai chiesto scuole dell’infanzia comunali. Mai.
Chiediamo che come hanno fatto giunte di destra (riscriviamo GIUNTE di DESTRA) in passato si aprano nuove scuole statali. (Almeno una) Una posizione assolutamente moderata per garantire la libertà di scelta.
Chiediamo che con le nuove iscrizioni (2016-17) delle scuole dell’infanzia il Comune si faccia carico di garantire a tutti i bambini lecchesi che facciano la scelta della scuola pubblica, di permettere una frequenza gratuita, sia che frequentino la scuola statale sia che “obtorto collo” quella paritaria.
Per garantire a tutti la gratuita della scuola statale. (servizio universale) Poi vedremo quanti scelgono la paritaria.
Chiediamo però anche di sapere (non da Panzeri -che non l’ha ancora capito) ma dal Comune come mai Lecco sia quello che versa la somma più alta di contribuzione a delle scuole paritarie. In tutta la Provincia.
Ribadiamo che quella delle scuole paritarie sono scuole della distinzione sociale, almeno un po’ xenofobe. (non tutte). Può essere che il numero di frequentanti sia l’equivalente dei migranti in Italia (un po’ di più del 10%) E tuttavia gli stranieri , bambini, a Lecco, sono molti di più. Se come dice lui, i bambini nelle paritarie sono l’equivalente della media nazionale, il problema dovrebbe essere risolto e non dovrebbero esserci minori alle statali. Ma evidentemente i bambini stranieri a Lecco sono molto di più.
Ne ho stimati almeno 250-270. (80 bambini su 250 sono un po’ pochi e confermano la nostra diagnosi. E cioè della prevalenza degli iscritti alle Statali e di una significativa “evasione scolastica” proprio tra li stranieri, e bisognerebbe poi vedere gli “autoctoni”). Se poi disaggreghiamo per scuole, si vede che la frequenza al Volta, alla Maria Ausiliatrice, dove è maggiore il numero dei fuori Lecco, è assolutamente risibile. Meno del numero delle dita di una mano. (almeno nell’anno 2014-2015).(Sempre in quell’anno nelle 5 statali c’erano 120 minori stranieri, nelle 16 paritarie ce ne erano 72). Bella differenza a dimostrazione di come non siano per nulla infondate le nostre osservazioni. Ma la domanda sull’ “evasione scolastica” resta “inevasa. E chi dovrebbe rispondere è il Comune che può disporre dei dati. Non è al Panzeri che compete la risposta, e visto come maldestramente usa e assembla i numeri non ci lascia soddisfatti. Anzi …..!
Con finta nonchalance dichiara che il Comune spende per le “sue” scuole statali dell’infanzia 1.780.000. Dove abbia trovato questa cifra non lo sappiamo: dobbiamo credergli per atto di fede. L’unico dato che si avvicina è quello per tutte le scuole: infanzia, elementari, medie; 4000 alunni circa, con un contributo pro-capite di 440 euro anno; per le sole scuole dell’infanzia (nascondendo l’affitto per il Caleotto) il Comune spende 274.000 euro. Un’ altra bella differenza. Se poi si tiene conto che si sommano come valori spese straordinarie che andrebbero ammortizzate in almeno 30 anni. Ci è o ci fa?!!!!
Infine, quasi per concludere, prenderemmo ben atto della libertà di scelta anche per i paritari. Ma la legge che equipara le funzioni è pensata ai fini della equipollenza, non ad altro. Fino a prova contraria è vigente l’articolo 33 della Costituzione comma 3 che lasciando la libertà di istituire scuole ai privati non obbliga lo Stato a contribuire agli stessi. Nonostante la sbandierata funzione pubblica e integrazione tra statali, paritarie e comunali. Ma se non interviene lo Stato, o interviene in misura molto limitata, visto che ne sarebbe il maggior beneficiario e interessato, non si capisce perché lo debbano fare i Comuni. Non è quella la sussidiarietà. Soprattutto quando i Comuni hanno i fondi bloccati. E’ ridicolo fare supplenza allo Stato dal quale si finge di invocare poi soldi e risorse per altri servizi.
Da ultimo sui volontari. Il Panzeri ne fa una apologia, acritica e sperticata, ma lo stile e il tono belligerante della replica di Panzeri, mi danno da pensare perché ne abbiamo visti tanti di volenterosi arruolarsi (dai garibaldini bergamaschi, ai volontari del primo macello mondiale, ai seguaci di Dannunzio a Fiume, ai fascisti dell’olio di ricino, …..e non sempre per le “battaglie” ideali giuste. Inutili e poveri soldatini da altri comandati. (fanno eccezione per fortuna i partigiani).
Chi di noi decenni fa ha fatto il volontario in una scuola di quartiere, l’ha fatto in via transitoria, e si è tirato, soddisfatto, da parte quando quel servizio è stato fatto suo dalla scuola pubblica. Dando occupazione, reddito e soprattutto professionalità. Ora non succede più. Non si fanno sperimentazioni e anticipazioni. I volontari vigilano, benedetti da tutti, destra, sinistra-sinistra, in permanente istanza liberatoria pronti a sostituirsi gratuitamente alla perdita di lavoro, reddito, occupazione d’ altri . Specie ,ma non solo, nei “costosi” e “corrotti” uffici pubblici.
Per il resto il deluso Panzeri lasci in pace (privacy) i “grandi vecchi”. Mi tiri in ballo da solo. Lo so, secondo lui sono un degenerato. Costitutivamente degenerato. Un errore dell’evoluzione.
Non conosce e non capisce né psicologia, né evoluzione o più semplicemente gli elementi a base della “libertà di scelta” o d’opinione. Nonostante certe lunghe frequentazioni, (se 8 anni vi sembran pochi) rimane un integralista. “Moderato”, ma integralista”.
Alessandro Magni