CALOLZIO – La bocciatura del piano di riorganizzazione scolastica chiude un capitolo, ma indubbiamente non sancisce la risoluzione delle problematiche che torneranno al pettine dal prossimo 6 febbraio, quando, una volta chiuse le iscrizioni per l’anno scolastico 2017-2018, si saprà l’effettivo numero di bimbi che siederanno ai banchi dei 10 plessi calolziesi e come vi saranno distribuiti.
Fra gli applausi nella seduta di consiglio comunale, l’asilo di Foppenico è salvo, per ora, non si inizierà il processo che in tre anni sarebbe arrivato a staccare la spina in favore della struttura di via Lavello, ma i numeri restano risicati. Il minimo previsto per legge è di 15 alunni per classe, dove non si raggiungerà, la dirigenza scolastica potrebbe non concedere la classe. La riforma della giunta Valsecchi ipotizzava già la riduzione da 4 a 3 plessi della scuola primaria; “c’è una scuola che chiude, diteci quale!” ha detto Marco Ghezzi di Lega Nord.
Un grande punto interrogativo aleggia, ormai da anni a dire il vero, sopra la scuola di Rossino, nella quale sono solo 8 i bambini uscenti dall’asilo che presumibilmente si iscriveranno alla primaria. “In tanti ci hanno messo la faccia e si sono fatti paladini della certezza che la scuola di Rossino non avrebbe chiuso – ha detto l’assessore Sonia Mazzoleni, residente nella frazione collinare, e che 9 mesi fa aveva chiesto fiducia ai genitori – stasera il piano non passa, quindi cosa succederà? Rossino potrebbe chiudere?” ha chiesto, in un’aula consigliare gremita di genitori, arrabbiati, all’assessore all’istruzione Wilna De Flumeri.
“Il nostro obiettivo era lasciare le scuole aperte in ogni frazione, posso assicurare che le classi esistenti non verranno toccate, per quelle che si formeranno non posso dire nulla finché non avremo i numeri, deciderà la dirigenza scolastica, se ci saranno problemi li discuteremo, per ora non ho elementi per dare risposte precise” questa la risposta dell’assessore De Flumeri, de facto, lasciando aperti tutti gli scenari possibili che si configureranno solo a iscrizioni chiuse.
“Non avete previsto un trattamento tampone, la scuola di Rossino non ha i numeri e non avete dato una via d’uscita ai genitori, non potete passivamente aspettare e condannare, questo piano è del tutto vuoto nei contenuti” ha detto Dario Gandolfi sottolineando come la riforma non prevedesse nessun intervento per la scuola di Rossino.
Non resta che aspettare il prossimo mese ed i dati delle iscrizioni, già aperte dallo scorso lunedì.