LECCO – A volte sembra che a pronunciare la sola parola “albergo” si compia una sorta di delitto di lesa maestà alla tradizione industriale della città, o in alternativa, la si interpreta come una fuga in avanti, una indicazione velleitaria o addirittura di essere fuori dal tempo secondo alcuni tuttologi.
Al contrario ritengo che l’interesse manifestato anche in questi giorni verso la possibile costruzione di una struttura alberghiera dimostri come Lecco sia riconosciuta, da fuori, come un centro turistico dalle molteplici potenzialità. Credo, in sostanza, che se avremo degli alberghi in anticipo rispetto agli interventi già presenti sulla nostra agenda programmatica sarà solo un bel segnale e non valga la pena di lambiccarsi il cervello per decidere se sia nato prima l’uovo o la gallina. E’ evidente che le cattedrali nel deserto mortificano l’economia, ma se sorgono all’interno di una strategia sulla quale convergono l’Amministrazione comunale, gli operatori e le categorie economiche, non dico che si debba brindare, ma neppure cercare il pelo nell’uovo appena citato.
So bene che palati particolarmente sensibili e anche suscettibili preferiscono certificare una sorta di agonia della Lecco turistica ancora prima di vederla nascere. Io, per principio, rispetto le opinioni di tutti, anche di coloro che fanno del pessimismo e della lagna il proprio registro quotidiano.
In punta di penna però ricordo quanto fatto fin qui: aumento corse della navigazione, potenziamento delle piste ciclabili, aumento e differenziazione orari apertura musei civici, rifacimento segnaletiche beni monumentali e loro inserimento nelle App più consultate, adesione card regionale dei musei, e così via.
Segnali in un contesto che prevede, dico anch’io finalmente, l’ostello della gioventù e l’ipotesi del porto in esame alla Conferenza dei servizi con la riqualificazione dei giardini e delle sponde della Malpensata. Non trascuro infine Piazza Garibaldi con le potenzialità per la rinascita del centro città.
So bene che il percorso è irto di ostacoli e che a Lecco occorre accendere una cultura e una mentalità turistica, ma sono altrettanto convinto che la via della concretezza sia la più efficace per trovare anche nel mondo privato convinti proseliti.
Virginio Brivio
Sindaco di Lecco