LECCO – “Tra qualche giorno sarà la giornata mondiale del rifugiato. Qualche nota a margine sullo ius soli, argomento più che mai attuale non solo per le cronache parlamentari. Faccio fatica a pensare che una democrazia possa ragionare in termini di esclusione basata su legami di sangue, su criteri affettivi.
La democrazia è per l’universalità dei diritti, che non guardano al colore della pelle o a l’essere nati in una parte specifica del mondo. Anche per questo la democrazia, pur nella sua imperfezione, è una forma di governo buona. La legge sullo ius soli è una legge moderata, tutto sommato, e giusta. In sintesi, la cittadinanza viene riconosciuta a chi è nato nel nostro Paese, da genitori non italiani e a chi, pur non essendo nato qui, ha frequentato la scuola in Italia per 5 anni.
Cosa sensata e ragionevole, soprattutto se pensiamo al fatto che, in Italia, abbiamo una legge (Legge di Mirko Tremaglia…) che riconosce il diritto di voto a figli di bisnonni italiani anche se mai vissuti in Italia che, a malapena, pronunciano parole italiane eppure hanno il diritto di decidere su materie pubbliche di chi vive e lavora in Italia. Che sia ius soli allora finalmente!”
Riccardo Mariani