Il sindaco Brivio: “Non solo ‘grane’ al Bione, impariamo a cogliere il positivo”

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Il sindaco Virginio Brivio
Il sindaco Virginio Brivio

LECCO – “Nemmeno il tempo di rientrare dalle vacanze e noto che il tiro al piccione contro il Comune continua ad essere uno sport assai praticato.

E’ il gioco delle parti, si sa, ma preferirei che si consumasse rispettando le regole, come in tutte le discipline. La prima è che chiarezza e oggettività devono essere criteri condivisi da tutti, altrimenti si rischia di enfatizzare qualsiasi disguido, spigolo, dettaglio, perdendo di vista il cuore della questione. Una su tutte: il Centro sportivo Al Bione ha occupato pagine e pagine di giornali, anche online, per l’intricato problema che si è manifestato a fine anno.

Allora il mondo intero a urlare, giustamente, che quella struttura non andava chiusa. Ho talmente condiviso quella posizione che ho persino detto che se fosse calato il sipario sul Bione, anche la mia Amministrazione ne avrebbe tratto le conseguenze. Ora il Bione è in attività, con la nuova gestione che è partita da settembre e si stanno apportando migliorie nella direzione auspicata. Perché non riconoscerlo? Perché non cogliere l’impegno del Comune che ha risolto una grana ereditata da anni (da indagini ambientali incompiute a assenza di titoli autorizzativi del Demanio, tanto per citare) trasformandola in opportunità e rilancio? Ho l’impressione che la cultura del lamento stia ritornando a galla, se è vero che anche commenti autorevoli sono più portati al “j’accuse” piuttosto che a un’analisi equilibrata dei fatti accaduti.

I prossimi appuntamenti con voi non partiranno dalle opinioni ma dai fatti, perché le carne al fuoco è tanta ed è giusto esporla con una tempistica che faccia capire anche che alcuni ritardi vengono da lontano, senza voler con questo scaricare responsabilità su altri.

In chiusura, due parole sulla vicenda del Rugby e il corretto uso di una parte degli stabili per dire che il provvedimento del dirigente diretto a regolamentare l’uso dello spazio coperto adibito al Terzo Tempo e sala della società, non è frutto di un lampo estivo, ma da tempo conosciuto e scritto nel documento della Commissione di vigilanza di inizio anno. Vediamo di non complicare le cose quando sono semplici. In questo senso l’ apprezzamento doveroso e non formale all’assessore Stefano Gheza, che ringrazio per il gesto di responsabilità dimostrato con le dimissioni, ricordando che egli è oltre che presidente, la colonna della palla ovale lecchese. Sono certo che l’esperienza pubblica gli darà benzina per continuare a dare il suo contributo, passionale, generoso e competente al mondo dello sport lecchese.

E insieme, Comune, gestore, società, troveremo una soluzione “giusta e corretta” ai fabbisogni di atleti e famiglie.