Quel Pdl che vuole provare a diventare un partito

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Un incontro che molti hanno definito “Utile” e “una boccata d’ossigeno”, quello tenutosi ieri sera in una sala Ticozzi piena soprattutto di amministratori locali. Un clima che sembra quello di un partito che sta tentando di nascere, questa volta per davvero.

Gli interventi sono stati aperti dal capogruppo al Comune di Lecco Mauro Piazza, che ha in seguito moderato il dibattito,che ha voluto sottolineare come : «il pdl non debba più essere il formidabile contenitore berlusconiano di voti, ma un contenitore di idee e di progetti.»

Alcuni pensavano che quello di ieri fosse un incontro di corrente. Il presidente della provincia, Daniele Nava ha voluto però specificare questa «situazione», aprendo il suo intervento così: «ieri sera c’è stata una cena organizzata da un parlamentare Pdl, che voleva essere un momento costruttivo esattamente come questo. Mi è stato riferito che durante quella cena, alla quale alcuni di noi sono stati invitati e molti altri no, è stato detto che il vero Pdl era lì, i suoi reali artefici e costruttori. L’ultima cosa che interessa alla gente sono le beghe di partito, occorre tenere un profilo corretto».

L’assessore regionale al walfare, Giulio Boscagli, ha poi parlato del problema di «insinuare nella gente l’idea che si possa governare un paese senza la politica.» e che la priorità per il Pdl del futuro deve essere quella di«ritornare a dare voce alla presenza che abbiamo sul territorio, e i congressi devono essere i luoghi in cui andiamo a dire al partito cosa vogliamo che si faccia quando si giocherà la partita elettorale».

L’assessore provinciale Fabio Dadati invece portato anche qualche critica al suo partito: «la prima riguarda l’evidenza di un partito che da quando è nato (27 marzo 2009) ha praticamente dimezzato i voti, quindi ho segnalato come uno dei motivi di tale debacle la mancanza della realizzazione di un vero processo democratico interno fatto di congressi, quindi dell’elezione dei suoi dirigenti. Non condivido il fatto di avere un partito cortigiano e non meritocratico dove le opportunità si hanno solo se “si sta a corte” e non per i risultati raggiunti in termini di voto popolare e realizzazioni amministrative. Infine, ho riflettuto sulla Crisi e sul Governo Tecnico evidenziando come il problema vada ben oltre l’Italia, perché siamo arrivati al termine di un’epoca storica iniziata con la fine della seconda guerra mondiale che ha visto i due modelli socio economici vincenti degenerare ed andare in crisi: il socialismo reale e il capitalismo.»

Durante l’incontro, è intervenuto anche il capogruppo provinciale del pdl Filippo Boscagli in merito all’abolizione delle provincie: «È un’operazione profondamente demagogica” e difendendo l’operato della giunta «Stiamo governando bene nonostante tutti cerchino di metterci i bastoni tra le ruote, lo ha fatto il nostro stesso governo con il patto di stabilità, lo fa oggi Monti tagliando prima i fondi poi la giunta» e anche «Il PDL anche a Lecco è all’esame di maturità e deve scegliere ad ogni livello di essere al servizio del territorio, delle aziende e dei cittadini come fanno i nostri amministratori e cercheremo di fare fino all’ultimo giorno noi in Provincia ben sapendo che per battere l’antipolitica di oggi in primo luogo dobbiamo per primi lavorare di più e meglio.»