LECCO / PESCATE – “Vorrei ringraziare tutti i Sindaci della Provincia di Lecco che, pur consapevoli delle gravissime difficoltà finanziarie in cui versano i bilanci delle Province per responsabilità non loro, subiscono i disagi generati da una legge dello Stato che non garantisce una gestione ottimale dei servizi a noi attribuiti (gestione degli edifici scolastici, viabilità, …), dimostrando una grande maturità amministrativa.
Sono certo che l’animo di ogni Sindaco lo porterebbe a evidenziare le criticità viabilistiche del proprio Comune, ma cercare di portare più acqua possibile al proprio mulino rischia di innescare un gioco al massacro che non giova proprio a nessuno.
Il comportamento costruttivo che i Sindaci dimostrano quotidianamente rappresenta una coscienza politica e territoriale di condivisione delle problematiche che merita di essere pubblicamente menzionata.
Purtroppo, invece, il comportamento tenuto dal Sindaco di Pescate è l’esemplificazione di una disarmonia territoriale e di una chiusura politica che negli anni è cresciuta sempre più, fino ad arrivare all’esasperazione degli ultimi due mesi, con particolare riferimento alle due ordinanze emesse dallo stesso amministratore per obbligare la Provincia ad asfaltare due tratti della strada provinciale che attraversa il suo comune.
L’intento della presente è pertanto quello di raccontare la realtà dei fatti, ristabilendo la verità. Le opere di asfaltatura rientrano in un progetto della Provincia, redatto il 5 dicembre 2016, che aveva l’obiettivo di ripristinare brevi tratti ammalorati dei piani stradali, compatibilmente con le poche risorse assegnateci dallo Stato. In particolare erano stati programmati interventi nei comuni di Dervio, Civate, Suello, Galbiate, Pescate, Ballabio, Pasturo, Taceno, Casargo, Pagnona, Bellano, Vestreno e Varenna.
Il cronoprogramma dei lavori, iniziati dallo scorso mese di luglio, ha portato “casualmente” alla realizzazione dell’asfaltatura a Pescate, pochi giorni dopo l’emissione della seconda ordinanza sindacale, ma, ripeto, è stata una pura coincidenza indipendente dalle “azioni” intraprese dal suo primo cittadino. Anzi, direi che sono le azioni intraprese dall’amministrazione pescatese a essere state premeditate per far intendere una dinamica di causa-effetto distorta.
Nella speranza di non dover più assistere a inqualificabili dinamiche politiche più consone all’epoca medievale che all’attuale contesto socio-politico e amministrativo in cui viviamo, invitiamo il Sindaco di Pescate a rileggere l’esposto cautelativo inviato lo scorso mese di marzo dalla Provincia di Lecco alla Procura della Repubblica di Lecco, al Prefetto di Lecco e alla sezione regionale della Corte dei Conti per denunciare questa situazione insostenibile, e a sostenere la Provincia nei suoi sforzi per garantire i servizi essenziali.
La Provincia di Lecco ribadisce la volontà politica di essere la Casa dei Comuni, quale luogo di condivisione territoriale delle scelte e delle azioni per garantire la miglior crescita possibile ai cittadini e alle imprese”.
Mauro Galbusera – Consigliere provinciale delegato ai Lavori Pubblici e Viabilità