Durante il consiglio provinciale di martedì, il Presidente della provincia interviene nuovamente su quello che sembra essere ormai l’inevitabile fine dell’ente di cui è a capo: «Sulle province il balletto era già iniziato con il governo precedente,ed è decisamente peggiorato con l’attuale. Siamo partiti con la cancellazione totale seduta stante, di chi era stato eletto dal suffragio universale del popolo. Siamo passati a una serie di provvedimenti “decrescenti” nell’impatto sugli enti, fino ad arrivare all’esito attuale, cioè di azzeramento della giunta, con la continuazione fino a fine mandato delle amministrazioni in essere.
Ci sono alcune province, vicine a noi territorialmente come Como, che dovrebbero andare al voto a marzo, che hanno un futuro incentro davanti a loro, e non sanno se andranno al voto. Quanto alla nostra amministrazione provinciale, ribadisco quello detto stamani in un festeggiamento coi dipendenti: noi continueremo a svolgere il nostro lavoro con l’impegno e la costanza che ci ha sempre contraddistinto fino a questo momento, continuando a impegnare per il meglio i soldi pubblici, come ad esempio gli impegni di spesa per la sistemazione di strade in vari circondari della provincia. La politica italiana ha colpito l’anello più debole, quello che era più facile colpire, ma anche quello dove i costi non sono così elevati da giustificarne il taglio».