I ricordi dei tanti amici e compagni: “Grazie Ezio, l’uomo dalle mille divise”

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INTROBIO – In tanti, uno dopo l’altro, sono saliti sul pulpito al termine del funerale per ricordare Ezio Artusi, un uomo che è stato capace di lasciare il segno grazie al suo impegno e alla sua capacità di mettersi al servizio degli altri.

Le parole si mischiano al pianto ma chi lo ha conosciuto non lo vuole dimenticare.

“Tutto mi sembra strano, sto in silenzio e provo a capire, ma nulla – ha scritto con grande affetto Margherita – Qualcosa mi dice che vuole essere il mio cuore a dirti ‘Ezio, dal cielo aiuta e proteggi Adele, Cristina e Michele dando quella forza coraggiosa che serve per camminare ogni giorno sul ripido sentiero della vita’ “. E ancora: “Il tuo spirito socievole mi suggerisce che in qualsiasi situazione mi trovo devo valorizzare i miei pensieri, il tuo sorriso sarà come una ricarica energetica quando spensierata, con gli sci ai piedi, farò una curva dopo l’altra fino ad arrivare alla partenza della funivia. Grazie perché il tuo passaggio ha insegnato a tutti noi che non è importante essere grandi come le montagne, ma è importante saper tendere la mano e il cuore alle altre persone, ricordandoci che l’aiuto reciproco è un valore inestimabile della vita”.

E poi le parole degli amici del Soccorso Alpino stazione Valsassina, lette dal capo stazione Alessandro Spada: “Come stai Ezio, qui non si sta tanto bene senza di te, ma si cerca di fare tutto ciò che c’è da fare. Ci mancano i tuoi scherzi, le tue telefonate concitate in cui non si capiva mai niente, i tuoi andirivieni affannati, quelle tue espressioni. Ogni persona che è venuta a trovarti ha un aneddoto che ti riguarda da raccontare. Non potremo più guardarti negli occhi ma solo in foto, non ti potremo più abbracciare, tutto ciò che rimane di te è racchiuso nei nostri ricordi, ma quelli sono l’arma più potente e quando ci verrà voglia di abbracciarti ci tufferemo nei tuoi ricordi. Ci saranno ancora tante lacrime, i giorni di dolore non passeranno così in fretta, ma noi siamo il Soccorso Alpino, non possiamo guardare indietro, non possiamo fermarci qui. Penseremo al tuo sorriso e a come portavi fiero la nostra uniforme. La nostra non è una divisa, è una uniforme: ci rende unici e uguali. Ciao Drago”.

Per Ezio da Enzo: “Piangere un amico non è facile, piangerlo nel modo giusto, se ne esiste uno, è davvero difficile. Piangere te, l’uomo dalle mille divise, come ti avevo battezzato è ancora più faticoso. Nelle associazioni di volontariato ci son tante tipologie di persone: quelle che danno il 50, l’80 o il 10%, a seconda del tempo libero. Tu hai sempre dato il 120% con quella voglia di fare, sempre e comunque, che ti contraddistingueva. Iperattivo, eccessivo, sopra le righe, ma sempre presente, rinunciando spesso a lavoro e famiglia. Se tutti fossero come te questo mondo malato sarebbe migliore. Al di là delle sterili polemiche circa le modalità della tua prematura dipartita, resta il bene fatto a tanta gente, tanti sconosciuti e non, in modo del tutto gratuito. Non so quanti interventi abbiamo fatto assieme, non li abbiamo contati, non ci interessa; so solo che oggi perdo un volontario, un amico, un fratello che mi ha fatto arrabbiare un sacco di volte ma che c’è sempre stato e che manca tantissimo. Ciao Ezio”.

“A distanza di cinque anni mi ritrovo nella situazione di dover dare l’ultimo saluto a un amico, un atleta, un podista, un amante della montagna e oggi, come allora, è stata la montagna portarselo con sè. Ezio, ti vogliamo ricordare per la tua disponibilità, schiettezza, eri un atleta puntiglioso. Sono sicuro che da lassù già ci stai incitando a non mollare. E’ dura, ma per sempre ti porteremo nel cuore, su tutte le cime e i traguardi che taglieremo. La tua società e tutto il mondo sportivo della valle ti saluta. Non ti dimenticheremo mai, grazie per tutto quello che ci hai donato”.

E poi ancora il ricordo del Gruppo Avis e quello, toccante, dell’Elisoccorso di Como: “Era quasi impossibile non incrociarsi puntualmente sugli interventi di soccorso nella tua Valsassina. Con una grande semplicità, determinazione e tenacia ci offrivi la tua collaborazione. Un abbraccio e un enorme grazie. Nel pomeriggio del 16 febbraio ci hai davvero messo a dura prova, depressione e rabbia, ma ci hai anche permesso di accompagnarti nel tuo sogno preferito: volare in alto. Ciao Ezio, il tuo entusiasmo non potrà che continuare a sostenerci”.

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