Sfide su due ruote, al Panathlon l’emozione del Lazzoduro

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LECCO – Serata ‘rombante’ al Panathlon Club Lecco che martedì sera presso la Canottieri si è riunito per la tradizionale conviviale. Rombante come i cavalli a due ruote protagonisti del Lazzoduro, una sfida emozionante su e giù per i passi alpini, partita in ‘sordina’ nel 2005 con poco più di 10 partecipanti e che lo scorso anno ha visto ben 350 bikers al via.

A raccontare la nascita di questa entusiasmante avventura sono stati due di quei ragazzi e soci Panathlon che nel 2005 decisero di compiere la ‘pazzia’: percorrere il maggior numero di passi alpini in sella alla propria due ruote in un giorno solo. La serata è stata introdotta dal giornalista Oscar Malugani. “Tutto è cominciato una sera al bar, con Paolo Dell’Oro, a giusto titolo ideatore del Lazzoduro – ha spiegato Fabrizio Bianchi, presidente del Moto Velo Club Lecco 1912 – si parlava di questo articolo di giornale dove veniva ‘sbandierato’ il fatto che alcuni motociclisti avevano percorso 10 passi alpini in un giorno. Eravamo un gruppo di amici e appassionati di due ruote, decidemmo di cogliere la sfida e in un giorno abbiamo percorso 25 passi e oltre 700 km. Così è nato il Lazzoduro”.

Un nome che trae origine dal disegno del percorso sulla mappa dei passi superati in moto, che rappresentava un lazzo. Duro, perché la sfida non è per deboli di cuore o di spirito: “Si parte la mattina presto, alle 4, e si torna la sera, dopo aver percorso oltre 700 km in sella a una moto su strade alpine, su e giù per i passi – ha detto Claudio Invernizzi uno dei promotori – e vi assicuriamo che quando si arriva al traguardo è difficile anche solo fare 50 metri a piedi. Però l’emozione è qualcosa di unico”. Nessun cronometro, nessun controllo e nessuna classifica, per una sfida che è a tutti gli effetti solo con sé stessi.

L’appuntamento con il Lazzoduro 2018 è per il 9 giugno: sold out in poche ore dall’apertura le iscrizioni, con ben 250 richieste. “Abbiamo dovuto fissare un tetto massimo – ha spiegato Bianchi – lo scorso anno eravamo 350 e logisticamente abbiamo avuto dei problemi, a partire dal trovare strutture ricettive con disponibilità per tutti. Per noi però vedere così tanta gente partecipare è qualcosa di fantastico: vengono da tutta Italia, qualcuno anche da fuori, e rimangono contentissimi dell’organizzazione e del giro”.

Giro che, come specificato, resta a tutti gli effetti una vera e propria incognita fino alla sera prima della partenza: “Distribuiamo la cartina con il percorso il venerdì sera, la partenza è fissata alle 4. Negli anni abbiamo visto un po’ di tutto, anche gente perdersi! Ma quando arrivi la sera e ti godi una cena tutti in compagnia condividendo le emozioni della giornata anche le difficoltà si dimenticano in fretta” ha detto Invernizzi.

L’unica informazione trapelata dall’incontro di martedì sera riguarda la partenza e l’arrivo del Lazzoduro 2018: “Partiremo da Tarvisio, in Friuli, e arriveremo a Portorose, in Slovenia”. Alla serata era presente anche Paola Spreafico, prima (e per anni unica) donna a partecipare al Lazzoduro e a chiuderlo. “Sarebbe bello che più quote rosa partecipassero alla sfida – hanno concluso Bianchi e Invernizzi – quest’anno abbiamo un numero più alto rispetto agli anni scorsi ma per le prossime edizioni contiamo di avere più donne con noi!” hanno concluso i relatori.

Al termine della serata il presidente Riccardo Benedetti ha ricordato l’appuntamento della prossima conviviale, a giugno, presso Le Trote Blu di Introbio. Durante la serata, ultima prima della pausa estiva, si parlerà di corsa in montagna e nello specifico del Giir di Mont.