L’Alpino Goretti racconta le zone terremotate: “Sono abbandonati”

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Al centro, il Capo Gruppo degli Alpini di Ballabio Cesare Goretti

 

BALLABIO – Hanno lavorato duramente, persino per tre settimane di fila senza guardare sabati nรฉ domeniche, pur di rispettare la consegna. Giornate lunghe con sveglia alle 6 del mattino per essere sul cantiere alle 7 e staccare solo al calar della sera. A volte anche dopo. Alla fine la tenacia degli Alpini ha premiato gli sforzi e la stalla con annesso il fienile costruita a Visso, comune in provincia di Macerata colpito come tanti dal terremoto del 2016, รจ stata ultimata e inaugurata lo scorso maggio.

“Lo abbiamo fatto col cuore – esordisce Cesare Goretti, Capo Gruppo degli Alpini di Ballabio da cui รจ partita l’iniziativa nella quale sono stati coinvolti la Sezione di Lecco con il presidente Marco Magni in prima persona e successivamente altre tre Sezioni: Monza, Como e Valtellinese – Abbiamo lavorato sodo, abbiamo faticato ma lo abbiamo fatto con piacere”.

Sorride Goretti per quanto sono riusciti a realizzare, complice un team di lavoro che definisce “perfetto”, al quale si sono aggiunti anche alcuni volontari della Protezione Civile di Lecco, oltre ai tecnici: gli ingegneriย Dario Comini, Ilario Lori e l’architetto Renato Spreafico.

Ma il sorriso di Goretti non riesce a nascondere l’amarezza nell’aver visto in quei luoghi la disperazione di molte persone che ancor oggi non scorgono una via d’uscita. “Non hanno piรน niente o quasi, ma quel che รจ peggio, รจ che lo Stato, di fatto, รจ assente. Dopo il terremoto sono state consegnate delle casette che sembrano fatte di cartone… quassรน gli inverni sono rigidi, con neve e temperature che scendono sotto lo zero. Chi aveva un esercizio o un’attivitร  ha dovuto arrangiarsi alla bene e meglio: il fruttivendolo lavora su un camion da dove vende frutta e verdura, l’alimentari รจ stato allestito sotto una tenda, la chiesa รจ finita in un container. Il terremoto ha zittito il paese, non si sente piรน nemmeno il suono delle campane che annuncia la messa. E quando la gente ti mostra i disastri del terremoto e guarda le macerie della propria casa non riesce a trattenere le lacrime”.

Goretti mentre parla tiene le mani giunte e le scuote avanti e indietro, non si capacita di come si siano gestite le cose: “Purtroppo l’Italia ha vissuto queste tragedie piรน volte e nonostante ciรฒ nessuno รจ stato capace di realizzare un piano di intervento rodato, efficace e tempestivo. E’ come se ogni volta che veniamo colpiti da un terremoto si affronta l’emergenza e l’urgenza come se fosse la prima volta. Anzichรฉ cercare di ristrutturare e rimettere in piedi quelle abitazioni non completamente distrutte, con accorgimenti anti sismici, si interviene consegnando casette di pessima fattura, senza contare che un giorno si dovranno spendere altri soldi per lo smantellamento e lo smaltimento. A tutto questo bisogna aggiungere il ginepraio della burocrazia che frena e rallenta ogni tipo di operazione”.

Una situazione difficile per chi vive in queste terre dove c’รจ chi, purtroppo, sta perdendo ogni barlume di speranza per ricominciare. “Solo partendo da interventi sistematici di ristrutturazione delle case – conclude Goretti che insieme ad altri Alpini si รจ speso in prima linea proprio in questa direzione – si possaย ridare fiducia, forza e coraggio a queste persone, altrimenti davanti ai loro occhi continueranno ad avere solo macerie e poche speranze”.

Speranze che gli Alpini hanno ridato ad una famiglia ma a Cesare Goretti piace ricordare che sono stati tanti i gesti di solidarietร , grandi e piccoli, giunti da molti privati “come ad esempio hanno fatto le Fattorie Osella che hanno sostenuto le spese per realizzare una fattoria con fienileย sopra il comune di Ussita, ma so anche di uno stilista che ha investito circa 2 milioni di euro per realizzare un piccolo centro commerciale”.

Poi conclude: “Vorrei ringraziare tutti coloro che direttamente o indirettamente ci hanno aiutato e sostenuto in questa iniziativa grazie alla quale abbiamo consegnato una nuova stalla ad una famiglia di Visso che ora potrร  ricominciare. Ma vorrei ringraziare a nome di tutti gli Alpini anche le persone di Visso che abbiamo avuto il piacere di incontrare e di conoscere per la loro grande ospitalitร ”.