
SIRTORI – Classe 1989, Hazel Findlay inizia ad arrampicare a soli 7 anni, dimostrando da subito grande talento: “Non posso credere che tutta questa gente sia venuta qui solo per ascoltare me”.
Anche la climber inglese è rimasta stupita della calda accoglienza che “Casa Longoni” riserva a tutti i suoi ospiti. Ieri sera è toccato anche a lei, protagonista della 195^ serata “A tu per tu con i grandi dello sport”: “Sono molto contenta di essere qui – ha detto – ma soprattutto sono molto onorata di parlare a una platea così numerosa”.

Accanto a lei l’interprete Luca Calvi, che da parecchi anni collabora con df-Sport Specialist, mentre Matteo Della Bordella, testimonial e presidente dei Ragni della Grignetta, ha introdotto questo particolare personaggio: “Sono un grande fan di Hazel: di ragazze forti ce ne sono tante ma quando si tratta di andare sulle grandi pareti il discorso cambia. Lei è l’eccezione e poi, per quanto riguarda l’arrampicata ‘trad’ è una delle migliori al mondo in senso assoluto, anche a confronto con gli uomini”.

Dopo un breve excursus sugli approcci all’arrampicata (“A 7 anni ho iniziato ad arrampicare; a 11 anni, siccome una bici costava troppo, i miei genitori decisero di regalarmi un via nuova”), Hazel ha raccontato la sua decisione di diventare un climber professionista: “Ho capito che era la mia strada e così mi sono ritrovata in giro per il mondo dormendo in una macchina”.
Per lei l’arrampicata è come un flusso: “Ci sono momenti in cui non puoi fare a meno di lasciarti andare a quella determinata situazione”. Quindi ha mostrato un filmato con una sequenza di movimenti, uno in fila all’altro, eleganti. Gesti precisi che la spingono verso l’alto ed esprimono forza e delicatezza allo stesso tempo: “Ecco cosa è per me questo flusso”.

Fotografie di grandi pareti, Yosemite, El Capitan e poi arrampicate trad in Gran Bretagna protetti solo da micro nuts e ancoraggi improbabili. Tra i momenti più emozionanti il filmato con una carrellata di cadute, protezioni che saltano e gente che arriva a terra: “Ecco, questa è l’arrampicata in Gran Bretagna, se non ci sei nato è difficile capire”.
Hazel Findlay, durante uno stop causato da un incidente, ha elaborato una sua filosofia: “Ho cercato di studiare la psicologia dell’arrampicata e ho individuato alcuni punti fondamentali: non abbiate paura di sbagliare o fallire, ciò che conta è l’esperienza; diversificate, usate diversi stili e discipline; bisogna avere una motivazione intrinseca; pensate al movimento che state eseguendo e non a ciò che verrà dopo; cercate sfide commisurate alle vostre capacità, solo così si può crescere; se avete dubbi fatevi una risata, l’arrampicata deve essere un piacere”.

Un’altra splendida serata, terminata con la consegna di una piccozza d’oro, il consueto omaggio che Sergio Longoni riserva ai suoi ospiti. E poi, una piccola sorpresa: una piccozza d’oro è stata regalata anche a Renato Frigerio, volto noto nell’ambiente della montagna lecchese: “Senza il suo prezioso aiuto questa serata e tante altre iniziative non sarebbero possibili” ha detto Longoni.




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