Centri dell’impiego, proteste per la riforma. Ora è stato di agitazione

Tempo di lettura: 2 minuti

MILANO –  Si è svolto oggi con grande partecipazione il presidio delle lavoratrici e i lavoratori dei Centri per l’Impiego e delle AFOL lombarde davanti alla sede del Consiglio Regionale Palazzo Pirelli in occasione proprio dell’approvazione della Legge Regionale sul Riordino di queste strutture pubbliche. 

La scorsa settimana anche i dipendenti dei centri per l’impiego di Lecco e Merate avevano denunciato quelli che, secondo i lavoratori, sarebbero gli effetti negativi della riforma al vaglio del Pirellone, in primis per gli stessi 26 lavoratori degli uffici lecchesi.

Durante la manifestazione una delegazione di CGIL CISL e UIL ha incontrato i Capigruppo del Consiglio Regionale a cui è stata ribadita la posizione di contrarietà rispetto alla norma in approvazione. “In particolare – spiegano i sindacati –  sono state ribadite le perplessità sulla scelta di trasferire le funzioni e il personale alle Province e alla Città Metropolitana, unica Regione ad assumere tale decisione. I lavoratori presenti all’incontro hanno riportato le criticità rispetto all’esiguo numero di personale, alle carenze organizzative e all’efficienza in generale dei servizi erogati alla cittadinanza”.

“La scelta di delegare alle Province potrebbe portare a ulteriori criticità di gestione vista la situazione delle stesse dopo l’applicazione della Legge Del Rio – affermano Gardella Mavì, Mauro Ongaro, Laura Veronese, di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl Lombardia -. Questa norma non risolve il problema dei lavoratori dei CPI inseriti nel portale e rende problematico se non impossibile il ricorso a nuove assunzioni stante i blocchi previsti dalle normative vigenti”.

I sindacati di categoria di CGIL CISL UIL hanno ribadito che “la scelta più logica rimane quella dell’attribuzione del personale alle Regioni, così come previsto dalla normativa nazionale”, e il loro eventuale distacco presso le Province e la Città Metropolitana consentendo in questo modo una successiva riflessione più ponderata sul modello organizzativo più funzionale per la Regione Lombardia.

Le posizione dei Capigruppo sono rimaste invariate rispetto a quelle già espresse nella Commissione Consiliare – aggiungono i tre segretari Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl Lombardia – per cui restiamo in attesa dell’esito della votazione finale del Consiglio Regionale che prevede l’esame di parecchi emendamenti, rispetto al PdL, presentati dalle opposizioni”.

Alla conclusione del presidio i lavoratori hanno votato all’unanimità la proclamazione dello stato di agitazione dando mandato alle Segreterie Regionali di programmare le eventuali iniziative a supporto della vertenza unitaria anche di tipo giudiziale.