LECCO – E’ stata notificata quest’oggi, mercoledì 4 luglio, l’ordinanza di demolizione delle opere abusive inerenti le ville di Malnago: 8 nuclei abitativi ognuno composto da 2 o 3 unità che rientrano nel Piano di Lottizzazione 25. I termini assegnati dall’ordinanza sono di 90 giorni.
Il caso degli abusi edilizi era scoppiato nel febbraio 2016, quando la Polizia Locale di Lecco, su ordine della Procura della Repubblica, aveva posto i sigilli su otto villette dopo aver riscontrato alcuni illeciti edilizi. Illeciti la cui persistenza era stata accertata anche un anno dopo, nel febbraio 2017, con le otto villette tornate sotto sequestro e tutt’ora interessate dal provvedimento.
Oggi, la notifica dell’ordinanza di demolizione (che non riguarda le 8 villette ancora sotto sequestro) “estesa a tutti gli edifici contenuti nel perimetro del piano di lottizzazione“, come ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Gaia Bolognini.
L’ingiunzione di abbattimento e ‘riduzione in ripristino dello stato dei luoghi’ è stata notificata ai proprietari questa mattina, non senza sorpresa come ci ha raccontato una di loro, che per il momento preferisce rimanere anonima. “Quando ho comprato questa casa, cinque anni fa, c’era una bellissima taverna con vista sul lago chiusa da una vetrata. Non l’ho realizzata io, era già così, e così era nei disegni che mi erano stati dati in mano. Lo stesso vale per la mansarda: un locale abitabilissimo con tanto di bagni. Come l’ho vista l’ho acquistata, era già tutto realizzato. Oggi questa lettera: abbiamo 90 giorni di tempo per ripristinare la volumetria in conformità al titolo edilizio originario, a carico nostro. Nel mio caso specifico dovrò murare parte della taverna e diversi altri interventi che mi porteranno ad avere una zona giorno estremamente ridotta. Cosa posso dire? Non è la casa che avevo comprato“.
“Confidiamo nel Comune. Rispettiamo il lavoro che deve fare, non possiamo fare a meno di pensare che siamo stati truffati e probabilmente il colpevole neanche pagherà” ha commentato la residente.
Dovranno invece essere completamente abbattute le villette ancora invendute, numero al quale al momento non è stato possibile risalire.
Le principali difformità dei titoli edilizi, come fanno sapere dal Comune, riguardano: un incremento volumetrico pari a mc. 4.672,36, quindi oltre il doppio del volume complessivo autorizzato nel P.L. 25 (pari a mc. 3730,68); i sottotetti e i piani “interrati” utilizzati per funzioni abitative (camera da letto, soggiorno, cucina, etc.) anziché essere vani accessori come da progetto; la realizzazione di piani seminterrati completamente fuori terra e l’altezza dei fabbricati superiore a un metro rispetto a quelli in progetto.
“Dai primi rilievi effettuati nel febbraio 2017, nessuno si poteva aspettare una tale complessità di problematiche legate al sovrapporsi di pratiche e istanze, ma anche alla difficoltà oggettiva di trovare corrispondenza tra gli elaborati depositati e il reale stato dei luoghi. Pertanto è stato necessario considerare in modo approfondito e coerente tutti gli elementi, soprattutto a garanzia di coloro che già abitano nelle villette – ha commentato l’assessore all’edilizia privata del Comune di Lecco Gaia Bolognini, che ha concluso – L’ordine di demolizione costituisce atto necessario, dovuto ed obbligatorio a seguito delle risultanze dell’istruttoria tecnica”.