Lecco, le strisce bianche in via Cavour scatenano la polemica

Tempo di lettura: 3 minuti
Le nuove strisce bianche in via Cavour che delimitano i parcheggi riservati ai veicoli autorizzati Ztl

 

LECCO – Un pugno in un occhio. Difficile definire altrimenti le strisce di vernice bianca comparse nella storica e centralissima via Cavour di Lecco, con cui l’amministrazione comunale ha deciso di delimitare le aree di sosta riservate ai veicoli autorizzati Ztl.

Gli stalli dei posti auto sono stati ‘disegnati’ nella seconda metà di via Cavour (per intenderci, dall’incrocio con via Cairoli salendo verso la stazione) lasciando perplessi e contrariati non solo i tanti commercianti che sulla via hanno la propria attività, ma anche i residenti e molti lecchesi.

La regolamentazione della sosta Ztl lungo la via, non è una novità: dallo scorso settembre prevede la possibilità di parcheggiare gratuitamente dalle 20 alle 7 per i residenti, e, durante la giornata, soste autorizzate di 30 minuti per carico-scarico sempre per i residenti. La vera sorpresa sono invece le strisce bianche che delimitano i parcheggi.

Una scelta, quella dell’Amministrazione Brivio, che ha scatenato l’ira e le polemiche di tanti lecchesi. Sui social l’argomento più discusso riguarda proprio le strisce di vernice bianca pitturate sullo storico selciato di via Cavour, nel pieno centro cittadino.

C’è chi senza mezzi termini chiede le dimissioni del sindaco Virginio Brivio, chi quelle dell’assessore alla Viabilità Corrado Valsecchi e chi accusa l’intera Amministrazione di ‘rovinare in ogni modo la bellezza della città’.

Senza mettere in discussione la necessità di ‘riordinare’ le soste nel centro cittadino per i veicoli autorizzati Ztl, vien da chiedersi se quelle pennellate bianche fossero proprio necessarie o se, al contrario, non si fosse potuto optare per un intervento discreto, che non rovinasse l’estetica della via.

Fortunatamente c’è chi, anche in questo caso, ha trovato il modo di ironizzare, motivando la scelta con un ‘colpo di calore’ o chi scherza: “Altre cinque righe e diventa una pista di atletica”. ‘Si ride per non piangere’, cantava Francesco Guccini.