Non sono piaciuti i tempi e i modi in cui è stata presa la decisione, da parte del Comune di Lecco, di chiudere le scuole ai consiglieri comunali del Pdl Filippo Boscagli e Giacomo Zamperini.
Proprio quest’ultimo spiega: «Non è per nulla tollerabile il comportamento dell’Amministrazione comunale che si è ‘scordata’ di avvisare i cittadini della chiusura delle scuole. In quale paese si prende una decisione del genere alle 4 del mattino? Alle 21:40 arriva un sms che, cito testualmente, ipotizzava la “possibile, eventuale chiusura nidi, scuole dell’obbligo, che verrà comunicata entro le ore 4 di questa notte”. Ma quale motivo ha spinto il sindaco ad aspettare fino alle 4 per prendere una decisione? Giovedì mattina centinaia di studenti si sono trovati chiusi fuori dalle scuole con disagi enormi per genitori e cittadini. Risultato imbarazzante e grave che speriamo non si ripeta in futuro».
A rincacare la dose ci pensa il consigliere comunale e capogruppo provinciale Filippo Boscagli: «Non si può sperare che nel cuore della notte, in un lasso così limitato di tempo, tutti vengano a sapere che le scuole sono state chiuse. E certo affidare l’annunco dell’ordinanza al profilo facebook del sindaco e al sito del comune, che si è rivelato inaccessibile fino alle 9 del mattino, non ha aiutato». Ma risponde anche alle polemiche sul fatto che spettasse alla Provincia, e non al Comune, chiudere le scuole superiori in Città: «É vero che le superiori sono di competenza della Provincia, ma se il comune decide di chiudere le scuole per motivi di ordine pubblico, l’ordinanza vale per tutti gli istituti, dagli asili fino alle scuole superiori. È incredibile che si sia riusciti a creare confusione anche su quali scuole fossero state chiuse dall’ordinanza e quali no».