Nava, Piazza e Boscagli chiamano a raccolta per la terza volta (dopo Merate e Lecco) il Popolo della Libertà in vista del congresso lecchese del 3-4 marzo. Sala della Comunità Montana Valsassina piena, presenti anche uomini non di centrodestra.
Tanti appartenenti al Pdl, ma anche qualche personaggio indipendente o decisamente non collocato tra quelli del centrodestra (notati il sindaco di Introbio Rupani e due esponenti dell’amministrazione di Cremeno). Infine, un buon numero di pidiellini di Lecco e Brianza. Discreta partecipazione, che fa parlare Daniele Nava di “alta affluenza, così come è stato in occasioni come questa”. Occasioni precongressuali, per la precisione, dato che qui si tratta di preparare l’evento dell’anno in casa Pdl ovvero il famoso congresso al quale il partito lecchese pare arrivare spaccato in due.
“A Milano 4 liste: meglio così che un unanimismo di facciata – insiste il presidente della Provincia – due liste a Lodi, allora perché non anche a Lecco? Se saranno due bene, se una sola non sarà uno scandalo…”.
Comunque, quello di Lecco sarà “Un momento di confronto vero. Rischiamo di fare la fine di quelli sul Titanic che ballavano mentre la nave affondava, meglio discutere e considerare il congresso non un punto di arrivo ma un passaggio”.
Mauro Piazza – possibile candidato di questa ala del Pdl al congresso provinciale – parla del tema della serata: identità e valori. Le ragioni dello stare insieme in un partito, “la nostra appartenenza, con una storia che sembra breve ma è quella delle tradizioni politiche dei partiti di centro-destra, ritrovate nel Popolo della Libertà. Ci poniamo una domanda di grande attualità – dice Piazza – e cioè se esista ancora uno spazio per la politica. Beh per tutti noi, sì esiste e deve esserci e fondamentale in questo è il partito. Siamo di fronte ad un momento di sospensione del ruolo dei partiti, ma questo non mette in disparte valori e identità”.
Qui Mauro Piazza si accende quando rimarca che “i nostri valori non sono quelli dell’altra parte, su grandi temi come la famiglia, il lavoro, la sussidiarietà”.
Giulio Boscagli allarga il ragionamento al momento politico nazionale: “Perso spazio per la politica con l’avvento del governo dei professori? Qua c’è bisogno di recuperare spazi per la politica, perché non si deve dimenticare una “cosuccia”: in questo paese le scelte non le deve fare chi la sa più lunga, ma la Costituzione assegna sovranità al popolo che la esercita attraverso il voto, i partiti, la democrazia”.
In platea come detto molta Valsassina, con sindaci Pdl e non solo. Seduti ad ascoltare il presidente della Comunità Montana Alberto Denti, il direttore della CDO di Lecco Dionigi Gianola e ancora altri esponenti del mondo amministrativo e imprenditoriale, delle istituzioni e della politica. Nonché il “nemico” Antonio Pasquini, vicino alla Brambilla ma presente stasera – prima dell’inizio della riunione un lungo faccia a faccia con Nava, terminato con i due abbastanza distesi nelle espressioni.