L’incontro martedì sera alla sede di Confartigianato
Obiettivo cogliere le opportunità delle risorse messe a disposizione dal Governo
LECCO – Le novità operative introdotte dalla Legge di Bilancio 2019 in merito ad appalti pubblici e finanziamenti ai Comuni al centro dell’incontro che si è svolto ieri, martedì, in Confartigianato Imprese Lecco.
Un dibattito che ha messo a confronto i sindaci del territorio con le imprese artigiane interessate dalla tipologia di lavori inseriti nell’elenco delle opere pubbliche ammesse.
La Legge di bilancio 2019 prevede infatti contributi per quasi 400 milioni di euro da destinare ai Comuni fino a 20.000 abitanti per investimenti manutenzione, per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale. Inoltre, è stato modificato il Codice degli appalti con l’innalzamento della soglia per l’affidamento diretto da 40.000 a 150.000 euro.
Il contributo disposto dalle due norme potrà consentire sin da subito, dopo l’individuazione da parte dei Comuni di investimenti aggiuntivi rispetto a quelli già indicati nei piani triennali, l’avvio dell’esecuzione dei lavori entro il 15 maggio 2019, pena la revoca delle risorse assegnate. Al territorio di Lecco sono destinati circa 4 milioni di euro.
Redaelli: “Il patrimonio pubblico necessita di manutenzioni”
“Ben vengano fondi per interventi di manutenzione nei Comuni, il cui patrimonio edilizio e infrastrutturale che sta diventando vecchio e pericoloso – commenta Arnaldo Redaelli, presidente nazionale Confartigianato Edilizia – Finora si è speso molto poco per la manutenzione ordinaria. D’altra parte, a livello politico, le inaugurazioni con il taglio dei nastri fa notizia, la ristrutturazione meno. Ma la mancanza di interventi programmati ha portato ad avere un patrimonio del tutto lasciato andare e che ora necessita una riconversione urgente. In Italia ci sono 600mila imprese di costruzioni, il 98% sono MPMI e di queste il 96% è costituito da micro imprese da uno a 10 dipendenti. Solo 12% però partecipa ad appalti pubblici. Come mai? Questa bassa percentuale dipende da un sistema che non ha mai permesso alla piccola impresa di accedere a appalti pubblici a causa di una burocrazia che scoraggia il piccolo a farsi avanti. Inoltre, le Amministrazioni pubbliche preferiscono appaltare a grandi imprese pensando che grande sia sinonimo di affidabilità e puntualità nella consegna dei lavori. Ma la storia ci insegna che non è così. E questo è un danno anche per lo stesso amministratore pubblico”.
“Questa tranche di finanziamenti può incentivare piccoli interventi e aiutare a ricostruire un rapporto tra la PA e le MPMI. I Comuni si devono rendere conto che hanno sul territorio imprese di qualità e di fiducia, che si sono allontanate da lavori pubblici per il peso della burocrazia. Auspichiamo che con questo provvedimento si possa attivare una forte sinergia e collaborazione”.
Brivio (Anci): “I Comuni usino bene le risorse disponibili”
“L’opportunità presentata dalla Finanziaria deve essere un’occasione per ‘fare palestra’ su interventi di dimensioni modeste che rientrano perfettamente nel lavoro delle imprese artigiane – aggiunge Virginio Brivio, presidente di Anci Lombardia – Metà del patrimonio pubblico non è in regola, questo non vuol dire che non è sicuro, ma che mancano tutte le certificazioni, i collaudi finali e una serie di interventi migliorativi che si possono sbloccare grazie ai contributi in arrivo”.
“I Comuni sono chiamati a usare bene le risorse che ci sono, ma questo è un tema che vorremmo diventasse stabile anche con altre misure come la liberalizzazione delle imposte locali: per un sindaco, paradossalmente, è più difficile trovare 20mila euro in spesa corrente per la manutenzione che 200mila per progettare una grande opera. In Anci stiamo lavorando al tema dell’aggregazione dei Comuni dal punto di vista della sinergia degli Uffici tecnici per mettere a disposizioni maggiori competenze in modo più trasversale, proprio per aiutare i Comuni più piccoli e in zone difficoltose dal punto di vista geografico a superare gli ostacoli imposti dalla burocrazia, mattone che soffoca le imprese ma che non lascia grandi spazi di manovra nemmeno alle Amministrazioni. La tematica è al centro di un lavoro avviato con Regione Lombardia per tradurre questo obiettivo in centri di competenza con figure professionali che lavorano in team. Certamente da parte di Anci portermo avanti la proposta di allargare questo tavolo a Confartigianato”.
Riva (Confartigianato): “Stringere i rapporti tra imprese e Pubblica amministrazione”
“Abbiamo fortemente voluto questa serata – conclude Daniele Riva, presidente di Confartigianato Imprese Lecco – per creare un collegamento tra le nostre imprese e l’ente pubblico. La piccola azienda ha spesso timore di affrontare appalti e gare pubbliche, ma sono certo che se iniziamo, il rapporto con la PA non può che diventare di fiducia. L’artigiano ha un forte attaccamento al lavoro e al territorio. Assumiamoci insieme l’ impegno reciproco per un “km0” della Pubblica Amministrazione rispetto alle imprese locali, che invito a farsi trovare pronte”.
“Facciamo in modo di usare questi soldi, anche per far sì che il finanziamento sia riproposto anche in futuro. Visto il grande interesse suscitato dal tema, le nuove possibilità a misura di artigiano e la difficoltà evidenziata nello sbrigare la parte più burocratica, con ANAEPA abbiamo pensato di avviare uno Sportello di consulenza per le nostre imprese interessate con la collaborazione della dottoressa Federica Colombini, consulente tecnico ANAEPA, che questa sera ha fatto un quadro preciso di cosa ci aspetta nelle prossime settimane in materia di appalti pubblici”.