Il rinvio del congresso del Pdl, comandato da Michela Vittoria Brambilla, accedende decisamente scenari di inceretezza inquitanti all’interno del Pdl locale. E non poteva essere altrimenti: ottenere il rinvio, frutto di un pressing a tutto campo (e sopratutto ai vertici) esercitato dall’ex ministro, non è che la prima mossa di una strategia i cui obiettivi, a questo punto, non possono che essere due: o la lista unica, senza vincitori nè vinti, o il commissariamento diretto.
L’esito del listone unico sembra però l’obiettivo più difficile da ottenere, in quanto è difficile trovare l’accordo con un gruppo, quello di Mauro Piazza, che è già imbufalito per essersi visto “scippare” il congresso dalle mani e dato con la vittoria praticamente in tasca. Indiscrezioni in tal senso erano già circolate tra venerdì sera e sabato mattina, quando l’imprenditrice calolziese, nell’estremo tentativo di non andare incontro alla sconfitta congressuale, avrebbe cercato di proporre l’accordo attorno alla figura all’assessore provinciale all’Ambiente Carlo Signorelli, con Massimo Sesana candidato al vice coordinamento. Ma l’area politica lecchese non è come quella romana, dove vanno di moda i tecnici; e la candidatura del professore universitario di Perledo non è bastata per unire le parti.
Mentre la seconda ipotesi, quella del commissariamento sarebbe sicuramente l’esito più devastante. L’idea della democrazia all’interno del partito, sparirebbe in un batter d’occhio. La paura è tanta, perchè proprio chi è riuscito a convincere i piani alti del Pdl a rinviare il congresso, potrebbe riuscire addirittura a farlo sospendere, in nome della necessità di andare al confronto in un clima più sereno all’interno del partito. E proprio per questo motivo che si è sentito forte l’invito alla calma proveniente da Mauro Piazza, il candidato in pole position per il coordinamento provinciale: “Cerchiamo di stare composti nella nostra fermezza, quello che dovevamo dire lo abbiamo detto. Siamo stati chiari. Ora fermiamoci un attimo, perché vedo il rischio che qualcuno faccia di tutta l’erba un fascio e alzi il polverone per confondere i torti e le ragioni … E aggrappandosi a qualche falsa motivazione tipo “clima avvelenato, scontro forte” cerchi di ottenere altri rinvii o peggio la sospensione della democrazia e del confronto”. Ora non resta che stare alla finestra e guardare che succede.